Torna il falò di San Modestino, tarantella e enogastronomia nel cuore antico di Avellino

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Torna anche quest’anno il Focarone in Piazza Duomo, in onore del patrono di Avellino, San Modestino. L’appuntamento è per domenica, 11 marzo, con inizio alle ore 20.00 davanti la Cattedrale di Avellino.

Il programma prevede l’esibizione del quartetto acustico “I Scommonecati” che proporranno un repertorio popolare e tradizionale, ma tanto spazio sarà dato anche all’enogastronomia tipica grazie agli stand curati da Hirpinian Cluster, Dejavu, Patri Salumeria, El Mexicano food & drinks, eccellenze dell’enogastronomia del centro storico della città.

L’obiettivo è far rivivere una tradizione cittadina legata al culto di San Modestino nel cuore antico di Avellino attraverso l’impegno delle associazioni presenti sul territorio che intendono così tenere alta l’attenzione sul patrimonio culturale e sulla memoria cittadina.

L’iniziativa è promossa dall’Azione Cattolica Parrocchia Santa Maria Assunta–Duomo, presieduta da Bruno Minicozzi, in collaborazione con la Pro loco di Avellino, guidata da Mauro Napolitano e con la Scuola di Tarantella Montemaranese presieduta da Roberto D’Agnese.

“Da svariati anni – dichiara Bruno Minicozzi – abbiamo deciso di promuovere questo appuntamento come occasione per consolidare e rafforzare il culto del Santo Patrono. Da due anni abbiamo avviato una collaborazione con la Pro loco di Avellino, realtà associativa desiderosa almeno quanto noi di tenere in vita le nostre tradizioni, e ora si aggiunge la collaborazione con la Scuola di Tarantella Montemaranese”.

“Vogliamo fare rete all’interno del centro storico, recuperando centralità per la nostra parrocchia che si vuole aprire alla cittadinanza attraverso l’ associazionismo, definendo relazioni più strette con il tessuto sociale e produttivo del centro di Avellino”, conclude Minicozzi.

“Quella di domenica è un’iniziativa meritoria – dichiara Roberto D’Agnese, fondatore della Scuola di Tarantella Montemaranese – perché è realizzata dai giovani e per i giovani, che sono i veri custodi della tradizione. Si registra così un’attenzione per il nostro patrimonio culturale e valoriale che va promossa e sostenuta in ogni modo. Il Falò di San Modestino è perfettamente in linea con questo discorso ed è per questo che abbiamo di buon grado avviato questa forma di collaborazione”.