Stir, le precisazioni di Penna: “Rispettiamo scelta del Consiglio, ma l’impianto va ammodernato”

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«Ci siamo astenuti perché prima dobbiamo capire cosa si vuol fare»: l’assessore all’Ambiente, Augusto Penna, ritorna sulla vicenda dello Stir di Pianodardine e del suo ampliamento. Nel corso dell’ultima conferenza dei servizi, il Comune di Avellino si è astenuto dal prendere un decisione, scatenando la rabbia di alcuni comuni limitrofi all’area di Pianodardine, ma anche del gruppo consiliare “Si può”.

L’esponente dell’esecutivo Foti, però, prova a spegnere le polemiche: «Non ci può essere un pronunciamento a priori. Partiamo, chiaramente, dal presupposto che il Consiglio comunale ha vincolato l’amministrazione ad evitare l’ampliamento dello Stir, ma se le attività che verranno svolte, vanno nella maniera che la legge prevede per attuare tutte le garanzie, noi siamo favorevoli rispetto a questa cosa».

Insomma, prima di prendere una posizione ufficiale, da Piazza del Popolo vogliono verificare ciò che realmente si intende fare nello Stir. «Piuttosto che lasciare la situazione così come si trova e nel modo in cui vengono trattano i materiali conferiti, vorremmo capire qual è lo spirito dell’intervento e se c’è la volontà di ammodernare l’impianto utilizzando quelle tecnologie che consentono un miglioramento. Condizione, questa, già espressa anche al tavolo della conferenza dei servizi».

Durante quell’occasione, inoltre, lo stesso Penna stigmatizzò l’assenza dell’Arpac che, invece, ha garantito la sua partecipazione al tavolo che venerdì si terrà a Palazzo di Città, insieme ai comuni dell’hinterland, per stilare un piano anti-inquinamento che vada oltre i confini comunali. «Dall’Arpac – spiega l’assessore – ci aspettiamo grande collaborazione in quanto è un organo tecnico e scientifico che deve dare supporto all’amministrazione».

Un contributo, quello richiesto, che deve arrivare innanzitutto sul progetto di ampliamento dello Stir: «Abbiamo bisogno che ci sia un suo parere su tutto il progetto e non solo sulla parte relativa al piano di monitoraggio – puntualizza Penna – In questo modo possiamo avere delle certezze rispetto alle quali prendere delle decisioni in maniera più cosciente».

Una decisione che, come precisa il titolare all’ambiente, deve partire da un presupposto: «La nostra scelta sarà sempre fedele al pronunciamento del Consiglio, ma abbiamo il diritto e dovere di capire bene cosa si vuole fare all’interno dell’impianto, in che modo e se ci sono tutte le garanzie di legge che riguardano questo progetto».