Nuove farmacie ad Avellino, Amodeo: “Individuate tre sedi ma San Tommaso rimarrà scoperta”

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Pasquale Manganiello – “Un risultato straordinario”  – ha commentato il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a Solofra per l’inaugurazione della farmacia della dottoressa Concetta Napoli, nella frazione di Sant’Agata.

“Per noi quest’inaugurazione ha un valore altamente simbolico e di concretezza amministrativa, è il risultato concreto del lavoro che abbiamo svolto per sbloccare un concorso fermo dal 2009 – spiega il Governatore – 40 nuove farmacie a Napoli, 15 a Caserta, 14 a Salerno, 11 ad Avellino tra cui quella inaugurata oggi con il sindaco di Solofra Michele Vignola. Altre 4 a Benevento.  Oltre a svolgere un importante servizio di vicinato per i cittadini, l’apertura delle nuove farmacie con lo sblocco della graduatoria vuol dire anche creare lavoro, almeno 250 nuovi occupati per iniziativa privata, grazie a un’azione tenace di sburocratizzazione. Avanti così.”

Il post su facebook di De Luca ha generato un vespaio di polemiche (“solo in campagna elettorale” – commentano in molti) anche ad Avellino dove i cittadini lamentano intere zone della città completamente scoperte. La dott.essa Silvia Amodeo, consigliere comunale e titolare di una armacia a Via Tagliamento, chiarisce ad Irpinianews:

Silvia Amodeo

“Le 60 farmacie di cui parla il Governatore sono state assegnate a colleghi farmacisti vincitori di regolare concorso. Le aperture sono partite già da qualche anno e sono soggette alla disponibilità economica dei vincitori, al reperimento dei locali, all’allestimento. Nella regione Campania è ancora in via di completamento l’assegnazione di sedi farmaceutiche vinte per concorso nel 2009 (e a questo si riferisce la sede di Solofra, come quella aperta ad Alvanella). Un concorso, questo, al quale si partecipava per titoli ed esami e che è servito a scardinare alcune “zone franche” ( paesi come Volla, 40000 abitanti, due farmacie) createsi per un blocco dei concorsi durato più di 20 anni. La distribuzione delle farmacie sul territorio avviene in base al numero di abitanti. Nel 2009 vigeva ancora il vecchio quorum di una farmacia ogni 4000 abitanti per i centri oltre i 15000 e di una ogni 5000 per i centri con popolazione inferiore, divise quindi per pianta organica. De Luca ha sbloccato una situazione ferma a causa di un ricorso di una concorrente che non si era vista riconoscere il corretto punteggio.”

Ma nel 2012 arriva Crescitalia, la legge di Monti che ha abbassato e livellato il quorum ad una farmacia ogni 3000 abitanti su tutto il territorio nazionale e ha indetto un concorso “solo per titoli” . Cosa ne pensa?

“Ha fatto una grossa stupidaggine. E’ una legge superficiale che non tiene conto delle realtà territoriali. Con da un lato il concorso del 2009 bloccato, dall’altro le spinte politiche, Monti diceva di dare spazio ai giovani farmacisti abbassando il quorum degli abitanti. In realtà però non ha fatto la differenza tra Roma e Cairano o tra Firenze e Atripalda: questa proposta, diventata legge, ha fatto sì che ad esempio a Monteforte, dove erano previste due sedi farmaceutiche in più nel 2009, con Crescitalia siano diventate 3. Aprire in un paese come Monteforte quattro farmacie convenzionate significa aumentare la spesa sanitaria con la differenza che il sistema sanitario nazionale dovrà rimborsare quantità di prescrizioni maggiore. L’anomalia, inoltre, riguarda il concorso per titoli e non per esami: chi può avere accesso alle nuovi sedi? Non è un concorso che nasce per dare lavoro a giovani farmacisti. Personalmente, con i miei titoli, non ho mai presentato una domanda del genere per una questione di ritegno.”

Cosa accade invece ad Avellino città?

“Con la legge Monti, Avellino è rientrata in quei centri in cui occorreva aprire nuove sedi. Il sindaco doveva segnalare in Regione le caratteristiche della città. In quel periodo l’Amministrazione Galasso si affrettò, metaforicamente, a fare una delibera prendendo come riferimento il censimento del 2010 e non del 2011. Furono individuate tre eventuali nuovi sedi (la legge Monti indicava zone disagiate e non servite) a Picarelli, correttamente vista la vicinanza della Città Ospedaliera, una seconda sede al Centro storico, cancellata dopo un ricorso al Tar, e terza sede in via Pescatori, zona Morelli e Silvati. Al posto della sede del Centro Storico è stata indetta quella di Valle. Certo, sarebbe opportuna una farmacia in zona San Tommaso con un bacino di utenza di 16000 abitanti su 54mila attuali. Ma al momento le aperture sono ferme a causa di centinaia di ricorsi.”

 

A chi accusa i farmacisti di essere una lobby cosa risponde?

“Conosciamo i luoghi comuni che ci descrivono. Un farmacista che vince un concorso non vince una farmacia. Vince la possibilità di aprire una farmacia ma i capitali sono propri. Occorre investire tanto denaro già per trovare un locale in fitto con le tante caratteristiche richieste. Nel 99% dei casi il farmacista non lavora da solo e dà lavoro ad altre persone: c’è chiaramente bisogno di un ristoro economico.”

Quale, invece, il futuro delle farmacie in Italia?

“La legge Guidi dell’agosto 2017 cambia tutto; apre alla società di capitali nel mercato delle farmacie. Ci stiamo avvicinando al concetto anglosassone, delle grosse catene multinazionali che quando sbarcheranno in una cittadina piccola come Avellino potrebbero spodestare il sistema provocando la chiusura di molte farmacie. Questo possibile panorama, con realtà di questo tipo basate su migliaia di metri quadrati e farmacisti che cambiano ogni due ore, con la perdita di qualunque tipo di contatto diretto, cancellerà tutto il servizio farmaceutico capillare dei piccoli paesi della nostra Irpinia. In Inghilterra a volte si percorrono 80 km per trovare una farmacia fuori dalle metropoli. In Italia non c’è una gestione di servizi in grado di tamponare alcune emergenze. Mi auguro di essere smentita ma la direzione sarà questa”.