Avellino, è la settimana del processo

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Claudio De Vito – L’Avellino si gode gli effetti benefici del destro di Lorenzo Laverone ma deve rivolgere inevitabilmente lo sguardo alle vicende che esulano dal rettangolo di gioco. E’ iniziata infatti la settimana del processo sportivo per la presunta combine del 2013 con il Catanzaro, che prenderà il via venerdì secondo la procedura d’urgenza fissata dal Tribunale Federale Nazionale.

Alla vigilia della gara interna con l’Ascoli società, tecnico, calciatori e tifosi conosceranno le richieste della Procura Federale che sulla scorta dell’addebito di responsabilità diretta formulato dovrebbe chiedere al collegio giudicante di primo grado la sanzione dell’esclusione dal campionato.

Una richiesta pesante, in piena adesione alle previsioni normative del Codice di Giustizia Sportiva ma che la difesa del club biancoverde guidata dall’avvocato Eduardo Chiacchio è convinta di neutralizzare in vista della sentenza del TFN attesa mercoledì 20 dicembre. Verdetto d’appello prima dell’inizio del girone di ritorno.

L’Avellino pertanto si prepara al peggio per quel che riguarda la richiesta dell’accusa e si presenterà al civico 48 di via Campania a Roma con due tesserati deferiti per presunto illecito sportivo, il presidente Walter Taccone ed il direttore sportivo Vincenzo De Vito, i cui nomi non vengono mai fatti nelle intercettazioni telefoniche ed ambientali riguardanti l’ex presidente del Catanzaro Giuseppe Cosentino.

La posizione di quest’ultimo e della società catanzarese sarebbe certamente più delicata. In più, il club giallorosso ha gettato alle ortiche l’eccezione preliminare di carattere procedurale (annunciata pubblicamente nelle settimane scorse) relativa alla mancata audizione di Ambra Cosentino, figlia dell’ex patron.

L’ex vicepresidente, non colpita da atto di deferimento, è stata convocata dalla Procura Federale mercoledì scorso per l’interrogatorio che non si è tenuto per impedimenti personali. Bisognerà far leva pertanto su altre eventuali eccezioni (che avrebbero come obiettivo la dilatazione dei tempi processuali), ma soltanto in sede di dibattimento – come accaduto già a marzo per il processo calcioscommesse che ha visto coinvolto l’Avellino – perché soltanto in udienza si gioca la partita a scacchi con il Procuratore Federale Giuseppe Pecoraro.