Avellino Calcio – Un anno di Novellino tra corsi e ricorsi storici

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Claudio De Vito – 365 giorni di Walter Novellino sulla panchina dell’Avellino. 44 partite (42 di campionato e due di Tim Cup) con 15 vittorie, 13 pareggi e 16 sconfitte. E’ stato l’artefice della salvezza della passata stagione. Una missione eroica da parte del tecnico di Montemarano, che con i risultati e l’attaccamento alla sua terra ha messo d’accordo anche chi al momento del suo ingaggio aveva storto il naso per alcune incomprensioni sulle sue origini irpine mai rinnegate.

Walter Novellino ne va fiero e le abbina ad ogni battaglia che l’Avellino si ritrova ad affrontare sul campo. Poco può fare invece fuori dal rettangolo di gioco dove le difficoltà non sono mancate. Un anno dopo infatti le cose non sono cambiate: c’è di mezzo ancora la giustizia sportiva sul cammino biancoverde con scenari societarie in evoluzione. Corsi e ricorsi storici: domenica al Partenio-Lombardi arriverà quel Carpi che ad inizio aprile i lupi superarono nel recupero con una boccata d’ossigeno tra la richiesta di penalizzazione e la decurtazione di tre punti in classifica per il caso calcioscommesse.

La musica non è cambiata. Ora Walter Novellino si ritrova a fare i conti con fatti risalenti al 2013 (Catanzaro-Avellino) ed il deferimento giunto nelle ultime ore che preoccupa i tifosi biancoverdi. Le rassicurazioni e le manifestazioni di serenità sulla sponda biancoverde si sprecano, ma la Spada di Damocle della giustizia sportiva è pronta ad abbattersi nuovamente sull’Avellino prima dell’arrivo di Primavera. Un altro campionato da vivere tra ansie e timori in un ambiente già spazientito dal rendimento della squadra ed in piena contestazione nei confronti della società.

Starà ancora una volta a Walter Novellino fungere da figura di equilibrio non soltanto a livello tecnico. In un momento di debolezza societaria innescata dalle dimissioni del direttore generale Walter Taccone, l’ex tecnico di Napoli, Sampdoria e Venezia ha esperienza e carisma da vendere per elevarsi a punto di riferimento a 350 gradi. L’Avellino si affida a lui per uscire dalla crisi in una stagione che in larga parte ha già deluso le aspettative.