“Ho perso mio figlio di 4 anni sulla strada e sono sopravvissuta a lui: mettiamo fine a questa strage”

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Il 19 novembre 2017 è la Giornata mondiale ONU del ricordo delle vittime della strada. Anna Diglio Nardone, referente irpina dell’Associazione Nazionale vittime della strada, scrive una lettera per sensibilizzare, se ancora ce ne fosse bisogno, le persone in merito a tragedie che potrebbero essere tranquillamente evitate:

“Occorre fare qualcosa di importante – scrive Anna – per ricordare a tutti l’importanza delle responsabilità alla guida, e della prevenzione e certezza della pena in caso di infrazioni. Troppi morti ogni giorno, e troppe vittime e familiari di vittime piangono … Quello delle vittime della strada in Italia è un tema di grande portata sociale, una strage giornaliera che deve essere affrontato con efficacia a tutti i livelli. Stiamo vivendo un momento di recrudescenza di incidenti stradali.

Gli incidenti avvengono per tanti motivi, la principale causa è la distrazione, soprattutto l’utilizzo scellerato dello smartphone alla guida, per parlare senza adeguati kit vivavoce, per chattare, per fare un selfie, poi a causa dell’alterazione delle percezioni dovuta all’assunzione di alcool e stupefacenti, a causa della velocità sostenuta, e anche per colpa di tante strade poco sicure, non adeguate alla viabilità e manutenute con indolenza. Occorre prendere consapevolezza che solo da un forte impegno comune, delle istituzioni in toto, della politica in toto, e dei cittadini, uniti , non dimenticando il mondo delle associazioni, che lavorano a supporto delle vittime della strada, può essere lanciato un messaggio forte, di sensibilizzazione e presidio.”

Anna è una vittima della strada sopravvissuta, che ha perso il figlio Giovanni di soli 4 anni. Da allora lotta perché ci sia consapevolezza di quella che deve essere la responsabilità alla guida per la propria vita e soprattutto per la vita degli altri.

“Insieme a tanti altri in Italia abbiamo lottato affinché esistesse una legge certa per dare vera giustizia, mai vendetta, alle vittime della strada. Adesso abbiamo da un anno la legge sul reato di omicidio stradale per i casi di alcol, droga e alta velocità , ma da sola non basta, c’è ancora tanto da fare, a livello sia di legge, per tutti quei casi di distrazione, dovuti ad esempio all’utilizzo irresponsabile del cellulare alla guida senza adeguati sistemi di controllo. Questi morti li viviamo sulla nostra pelle, è un dolore costante, che per noi vittime e familiari di vittime decedute, si rinnova ogni volta che senti parlare di un altro incidente e di un’altra vittima. Morti che si potrebbero evitare con una maggiore presa di coscienza di quanto sia importante essere responsabili e di quanto sia indispensabile investire in sicurezza stradale e manutenzione delle strade.”

Il tema è attualissimo in quanto l’elenco dei morti in incidenti stradali risulta un bollettino di guerra e, in tutta Italia, e anche qui a ad Avellino, i dati sono sconfortanti.

“Si dice sempre che il fattore umano è la prima causa dell’incidente stradale – commenta Anna – e questo è vero. Ma è anche vero che strade sicure con infrastrutture adeguate e sane mitigherebbero in molti casi le conseguenze degli incidenti più gravi. Infrastrutture, educazione e formazione pene certe e immediate, Il rispetto delle regole deve essere una scelta consapevole a beneficio della sicurezza di tutti, ogni volta che l’infrazione di una regola diventa abitudine si rischia di creare emulazione e quindi danni irreparabili. Se non rispetti la regola devi sapere che rischi una vera punizione; servono maggiori controlli e sanzioni e pene adeguate e immediate, soprattutto sui comportamenti più azzardati e pericolosi per terzi.

Abbiamo il dovere di fare qualcosa per fermare questa strage, e abbiamo il dovere di creare responsabilità in noi, e di pretenderla da parte delle istituzioni che devono tutelare noi e la sicurezza stradale. E per fare in modo che la gente capisca, la giornata mondiale a loro dedicata, che per il 2017 è prevista per il prossimo 19 Novembre è un momento importantissimo da non far cadere nel dimenticatoio. Vorrei che questa giornata fosse un momento per creare maggiore sensibilità rispetto a questi temi, in questi ultimi anni, anche grazie ai nuovi strumenti social, qualcosa si sta muovendo, c’è tanta possibilità di passare velocemente la notizia, e anche tanta voglia di fare prevenzione, parliamo di 10 vittime al giorno, è una strage , sono quasi 4000 persone l’anno che non ci sono più per un incidente stradale.”

Infine la conclusione:

“Un momento istituzionale forte e importante, che deve avere come obiettivo, onorare le vittime della strada, ma non solo, nello stesso tempo, serve per sensibilizzare all’importanza del rispetto delle regole, e della prevenzione, e della correzione dei comportamenti sbagliati, e della centralità a tutti i livelli dell’importanza che per salvare delle vite deve essere posta sulla sicurezza stradale. Una istituzione efficace deve voler diffondere le buone pratiche sulla sicurezza stradale. Non dimentichiamoci che i numeri dei morti sono da strage, è come se ogni anno in Italia scomparisse un paese intero. Occorre essere efficaci, occorre essere presenti, ed è per questo che la presenza attiva delle istituzioni ,insieme ai cittadini, in un giorno dedicato alla memoria delle vittime della strada a livello mondiale, deve essere considerato importante, e fondamentale, per presidiare e per combattere davvero questo fenomeno di incoscienza e irresponsabilità alla guida”.