VIDEO/ Isochimica e maglificio: don Ciotti ad Avellino rimarca l’impegno di Libera

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Renato Spiniello – Libera, Cgil, Legambiente, Arci, Ariano in Movimento e Rifondazione comunista insieme per spostare l’attenzione sulla vicenda Isochimica dal piano provinciale a quello nazionale. E’ per questo che le porte del Centro Sociale “Samantha Della Porta” di Avellino si sono aperte al dibattito chiamando in causa personalità importanti come il Sindaco di Avellino Paolo Foti, il Presidente nazionale di Libera don Luigi Ciotti, il Presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo e Maurizio Landini della Cgil.

“Dall’inizio del mio mandato – ha dichiarato il primo cittadino di Avellino – mi sono occupato della vicenda Isochimica. Ad oggi qualcosa è stato fatto, come l’inizio della bonifica con la rimozione dei silos e di alcuni dei cubi di cemento contenenti l’amianto. Certo resta la ferita sul cuore della città, ma almeno abbiamo aperto una finestra di speranza grazie anche al lavoro di Libera”.

Gran parte dell’amianto resta tuttavia interrato per diversi metri sotto il suolo e per questo sono stati effettuati carotaggi proprio per analizzare l’area, inoltre, stando a quanto dichiarato da alcuni operai durante l’ultimo dibattimento processuale, la polvere è stata sversata illegalmente in zone sconosciute della provincia.

L’attenzione resta dunque alta, 23 le vittime finora accertate tra gli ex operai, mentre non si ha un riscontro concreto sull’incidenza dell’inquinamento nel quartiere di Borgo Ferrovia. E proprio sull’incidenza ambientale del fenomeno si è soffermato don Luigi Ciotti, durante il suo intervento ad Avellino.

“Ambiente e società vanno di pari passo – ha affermato – lo ha detto anche Papa Francesco, non esiste crisi ambientale che non abbia ricadute sul sociale”. Il parroco bellunese sottolinea anche l’importanza di riportare il processo ad Avellino, dopo lo spostamento nell’aula bunker di Poggioreale: “Certo occorrerà prima trovare dei locali adatti, ma è giusto dare l’opportunità a cittadini e familiari delle vittime di assistere ad un processo così importante per la loro terra”.

Oltre alla fabbrica dei veleni, Libera attenziona sul territorio irpino anche la vicenda delle mafie, particolarmente a Quindici, dove dopo l’inaugurazione il Maglificio 100 e Quindici Passi è diventato un caso. “Parole e promesse si sono sprecate sulla questione – chiosa – bisogna rendere queste realtà confiscate operative e per questo ci vuole anche il lavoro delle Istituzioni”.