Dal Partenio-Lombardi, Claudio De Vito – Nella trasferta di Novara sono racchiuse tutte le insidie possibili ed immaginabili per Walter Novellino. C’è la difficoltà di espressione lontano da casa del suo Avellino, la tradizione negativa al “Piola”, l’insidia dettata dalla terza partita in otto giorni e ovviamente l’avversario, che il tecnico biancoverde tiene in forte considerazione.
“Incontriamo una formazione forte e dal gran carattere – ha spiegato – conosco l’allenatore, so cosa trasmette ai propri calciatori. Dobbiamo affrontare questa partita con un approccio diverso. Loro hanno grandi attaccanti ma anche noi siamo una buona squadra, domani non sarà facile, l’ho detto ai miei ragazzi in settimana”.
Approccio diverso da quello di Cremona e soprattutto Cesena. “Abbiamo perso ma come? Abbiamo gestito la partita in entrambe le occasioni ma abbiamo pagato alcuni errori commessi” ha sottolineato Walter Novellino che pare intenzionato a riproporre Pierre Ngawa: “Ha dimostrato il suo valore con intelligenza e non perché lo ha portato il presidente – ha rimarcato alla sua maniera – do spazio a tutti, posso contare su 22 giocatori di valore”.
Emanuele Suagher e Simone Rizzato al rientro con Marco Migliorini colonna insostituibile con buona pace di Riccardo Marchizza, che Walter Novellino coccola nonostante l’esclusione: “Deve solo pensare di essere venuto qua per imparare e giocare – ha affermato – non ha giocato una partita in due mesi, non giudichiamolo per la prestazione di Cesena. Uno che non gioca da tempo può andare in difficoltà e ora è anche dimagrito”.
Con Pierre Ngawa in rampa di lancio questa volta a destra Lorenzo Laverone partirebbe ancora dalla panchina perché Salvatore Molina è destinato ancora a non rifiatare. “E’ stato fermo due anni e non credo sia il caso che riposi” ha riferito col sorriso il suo mentore ai tempi del Modena. In mezzo Federico Moretti potrebbe prendere il posto di Francesco Di Tacchio. In avanti Raul Asencio insidia Leonardo Morosini nel ruolo di seconda punta alle spalle di Matteo Ardemagni.