Un comitato di gestione senza indirizzi e budget e una liquidazione ancora nella sua fase embrionale. L’opposizione consiliare passa all’attacco al termine dell’incontro con il comitato di gestione del “Gesualdo”. Un summit che non è servito a chiarire il futuro del Teatro, anzi ha prospettato tempi ancora più lunghi per la sua riapertura. «Il comitato non può far nulla al momento perché non ha indirizzi.
Inoltre non ha neanche un budget quindi non può pagare nemmeno le bollette del teatro» ha spiegato Dino Preziosi, consigliere di “La svolta”. Un altro problema che è emerso è che servirà un ulteriore parere legale per capire se può essere individuato un nuovo partner per l’organizzazione della nuova stagione teatrale o andrà affidata al Teatro Pubblico Campano, con cui vige una convenzione triennale. «Non capisco perché finora non sia stata fatta una manifestazione d’interesse, che non avrebbe vincolato l’ente, e capire chi era intenzionato a partecipare a un’eventuale gara – spiega Preziosi.
Inoltre, in consiglio comunale, ci fu detto che la convenzione era stata superata, oggi sostengono che servirà un nuovo parere legale». Resta, tra l’altro, da affrontare anche la questione della liquidazione del teatro, che segue un percorso parallelo a quello del comitato di gestione, ma anche qui ci sono problemi da superare. «Non c’è un impegno di spesa per pagare i debiti – ha sottolineato Preziosi. Ma la cosa peggiore è che fino a ieri sostenevano che i contributi di Comune e Regione sarebbero serviti prioritariamente a coprire il debito pregresso di 1,2 milioni di euro, allo stato attuale, invece, bisogna vedere dove trovare i soldi». Molto critico anche l’esponente di “Si può” che ha parlato di riunione «per niente positiva» su futuro del Gesualdo.
«Il teatro in questo momento è chiuso, non c’è altra definizione. Questa è la misura del fallimento di fronte a cui stiamo. Non si sa quando apre, ma meglio fare oggi le cose con calma, piuttosto che ritrovarci domani di fronte a un nuovo problema». Anche per Giordano i problemi ancora da affrontare sono tanti, dal ruolo del comitato di gestione che, di fatto, non ha un ruolo, al rapporto con il vecchio partner, il Teatro Pubblico Campano, su cui ancora non si sa se sia vincolante o meno, fino alla fase di liquidazione. E poi c’è un problema forse ancora più grave: «Il rapporto tra amministrazione e comitato di gestione – spiega Giordano. Posso dire che non ci sia alcuna relazione virtuosa tra le parti, anzi sono completamente scoordinati tra loro». Al tavolo si è discusso anche della questione degli omaggi con l’opposizione che ha avanzato la sua proposta al comitato di gestione: «Andare – ha spiegato Giordano – verso una distribuzione degli omaggi a strutture quali il Rubilli, case famiglia, scuole, ma anche migranti, così facciamo arrabbiare qualcuno, perchè penso che anche loro abbiano il diritto di andare a teatro. Il tutto secondo un principio di rotazione».
Dall’altro lato della barricata, il comitato di gestione ha parlato ci «riunione propositiva», come ha spiegato uno dei membri, Angelo Maietta. «L’obiettivo comune c’è: riaprire il teatro. Ovviamente nel rispetto di quella che è stata la gestione pregressa e di chi oggi vanta ancora crediti». Lo stesso Maietta, però, non ha potuto negare come i lavori sul teatro siano in ritardo e si debba ancora valutare come «individuare il prossimo partner per la nuova stagione». Inoltre il comitato ancora non ha ricevuto un indirizzo politico chiaro per definire il lavoro da svolgere. «Ad oggi non siamo messi nelle condizioni di svolgere il nostro compito, ma è pur vero che ci sono stati due mesi di ferie in mezzo. Poi, è chiaro, se da domani mattina lo spirito propositivo che è emerso dalla riunione non dovesse avere seguito, allora potremmo dire che non ci sentiamo messi in condizione di lavorare».