“Io sono vento”: al Castello Ducale di Bisaccia la personale di “WeWak254”

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Il Castello Ducale di Bisaccia (AV) ospita, da sabato 12 agosto, la personale di “WeWaK254”, a cura di Barbara Pavan, con il patrocinio del Comune di Bisaccia.

“Io sono vento” è un progetto che si snoda attraverso i diversi ambienti, lasciando una traccia in ognuno di essi.

“Esattamente come il vento, l’intervento dell’artista attraversa la storia millenaria di questa terra, accompagnando i visitatori avanti e indietro nel tempo, sovrapponendo, rievocando, immaginando. Come il vento, è effimero, temporaneo, improvviso: muta per un breve tempo il paesaggio che stiamo
osservando, piega l’erba, solleva la polvere, dispiega le sciarpe e le bandiere, porta via con sé piccole cose – una foglia morta, uno scontrino del caffè, un bicchiere di plastica”.

Il vento non conserva nulla, non ha memoria: è un testimone silenzioso degli eventi, un compagno di viaggio indifferente. Con la stessa intensità ha accarezzato i contadini piegati nei campi di grano o gli eserciti che li attraversavano, gli uomini e le donne che emigravano lontano e quelli che ricostruivano i paesi distrutti dal sisma, gli sposi che andavano all’altare, i cortei funebri, le processioni del Santo patrono.

“WeWaK254” ha immaginato di poter sfogliare le pieghe del vento, tentando di far memoria del passato e del presente che vi si annidano e sintetizzando in un percorso suggestivo ed incalzante una riflessione sul futuro: “se è vero, infatti, che non decidiamo dove e come soffierà il vento, possiamo però sempre decidere se e come orientare le vele”.

Il Castello Ducale di Bisaccia sorge su uno sperone del monte Calvario. Fu costruito intorno alla seconda metà dell’VIII secolo dai Longobardi che governarono Bisaccia fino all’arrivo dei Normanni guidati da Roberto d’Altavilla. Distrutto dal sisma del 1158 fu ricostruito verso la fine del XIII secolo da Federico II di
Svevia. Nel 1462 Bisaccia passò a Isabella, moglie di Federico d’Aragona. Verso la fine del 1500 il Castello Ducale appartenne a Giovan Battista Manso, amico del celebre poeta Torquato Tasso, che vi soggiornò nel 1588. Oggi al termine di un lungo restauro è visitabile ed ospita il Museo Archeologico.

WeWaK254 è nata a Rieti nel 1976. Il suo percorso artistico si snoda sul filo della memoria, personale e collettiva, utilizzando la fotografia rielaborata con interventi digitali ed installazioni site specific. Tra le partecipazioni recenti segnaliamo: AR[t]CEVIA International Art Festival Gold edition; Saxum, Land Art al Furlo; Street Experience, LoosenArt Mag and Gallery, Roma; A Surreal Vision, Roma; Rivodutri Contemporanea – opera permanente per il percorso d’arte a cielo aperto del Comune di Rivodutri; Nasty Women Newcastle (United Kingdom); BeSt+WeWaK254, progetto di street art e digital works con lo street
artist BeSt, Firenze e Assisi.