Sistema d’appalti clientelare, corrotto e intriso di malaffare ad Avellino: forte la denuncia della Cgil che questa mattina, tramite la voce del Segretario Franco Fiordellisi, ha voluto tenere alto il dibattito, sottolineando l’esempio dell’ospedale di Caserta proprio per prevenire situazioni simili sul territorio irpino.
“Ad Avellino troppe le attività pubbliche non messe in regola e lo stesso vale per le gare di appalto”, dichiara il segretario. Una denuncia che si allarga in modo olistico: dalla gestione dei profughi fino ai servizi di pulizia negli ospedali o nelle Asl, passando per il caso parcheggi, anche se l’esempio più lampante è quello della Piscina Comunale.
Come se non bastasse il sequestro della struttura sportiva comunale, i lavoratori della Polisportiva ad oggi assommano arretrati per tre mensilità non percepite dalla ditta appaltatrice per il servizio di pulizia. In più la ditta che è in scadenza di contratto di servizio ha inviato alle proprie lavoratrici lettere di licenziamento per “fine appalto”.
Fiordellisi, assieme al responsabile Filcams Giovanni Carpino e al responsabile FP Marco D’Acunto, denuncia un vero e proprio collasso del sistema in cui ad esser colpiti sono i cosiddetti lavoratori poveri, soggetti socialmente più deboli che per trovare un’occupazione saltuaria si prestano ad uno scambio di ordine economico o anche politico. Questo sistema di clientelismo coatto, che si applica in particolare ad appalti tramite enti pubblici, non fa altro che creare un danno su tutta la filiera dei lavoratori e della gestione dei servizi al cittadino.
“Un sistema che conduce all’estremo clientelismo e alla sudditanza psicologica dei lavoratori, costretti a sottostare ad un sistema corrotto. Noi – continua Fiordellisi -, unitamente a Cisl e Uil, chiediamo un protocollo d’intesa di legalità sul sistema degli appalti pubblici al Comune di Avellino e in Provincia”.
L’esigenza dell’iniziativa scaturisce dalla necessità di migliorare, nel merito, le novità contenute nel correttivo appalti che modifica il d.lgs. 50/2016.
Eclatante il caso dei servizi di pulizia presso l’ospedale Moscati, denunciato da lungo tempo da Marco D’Acunto, a partire dalla vicenda della Tecnoservice per la quale “… c’è una causa in corso e chi dirigeva allora il Moscati continua a dire che non sapeva nulla”. In più, sullo stesso appalto, è intervenuta un’altra azienda che “ad oggi – dichiara ancora D’Acunto – risulta in regime di proroga senza aver mai sottoscritto alcun contratto di affidamento per il servizio con l’azienda ospedaliera”.
“In un humus dove enti e strutture pubbliche e private non si mettono in regola cresce la Camorra – attacca Fiordellisi, che infine rivolge un appello alla politica – presentate liste trasparenti, senza mettere dentro portatori di voti troppo facili, perché sappiamo che tipi di voti sono…”