Emergenza incendi: il dirigibile antincendio può risolvere il problema

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Un progetto per rilanciare i dirigibili in chiave contemporanea. Si chiama Progetto “MAAT” (acronimo di Multibody Advanced Airship Transport) ed è stato elaborato da un gruppo internazionale formato da dodici enti, tra cui università e imprese industriali. È stato coordinato dall’Università di Modena e Reggio Emilia, sotto la guida del prof. Antonio Dumas, già docente di Fisica tecnica presso UNIMORE e presidente della Società RIXItalia, che ha sede a Bologna.

Il suo ulteriore sviluppo è il progetto “SAMAS”, acronimo di Società Aereo Mobili Avanzati Solari, e ha un obiettivo ambizioso: rilanciare ruolo e funzione del dirigibile di un tempo, ricostruendolo in chiave contemporanea, tenendo conto dei progressi della scienza, introducendo le soluzioni tecniche più avanzate, nel pieno rispetto dell’ambiente.

L’obiettivo è fornire risposte rapide, concrete e sicure ad emergenze naturali e sanitarie, come incendi e catastrofi naturali che richiedano il trasporto di materiali di costruzione, prefabbricati, ospedali da campo, carichi eccezionali.

Ma perché il dirigibile? Perché, secondo gli esperti che hanno lavorato al progetto, esso offre le migliori garanzie di sicurezza, economicità e tempestività, alla soluzione dei problemi legati a grandi emergenze.

Il caso più emblematico è certamente quello dei GRANDI INCENDI di città, di boschi e foreste, che attualmente vengono affrontati con il solo ausilio degli elicotteri e di canadair, che si sono dimostrati insufficienti e inadeguati perché piccoli, con ridotte possibilità di approvvigionamento di acqua – alcune tonnellate per carico – e con un’autonomia limitata.

Invece, un dirigibile costruito con le moderne tecniche potrebbe portare un carico di 50 tonnellate di acqua per volta, fermarsi in volo sulla verticale della zona incendiata, facendo precipitare una pioggia artificiale (10 mm/ora) a dirotto, fino allo spegnimento del rogo.

Le spese di esercizio dell’aeromobile sarebbero nettamente inferiori, e con risultati maggiori e definitivi. Il progetto studiato intende utilizzare idrogeno come vettore, anziché elio (più costoso) e raggiungere, grazie all’energia fotovoltaica ottenibile dalla collocazione di pannelli solari sulla parte superiore del dirigibile, il duplice risultato dell’energia a costo zero e della mancanza assoluta di inquinamento atmosferico e ambientale.

In Italia non esistono attualmente industrie che producono dirigibili. Ecco perché il progetto “SAMAS” si propone di coinvolgere università ed enti di ricerca, che abbiano la possibilità di individuare le imprese con le capacità tecnologiche necessarie per produrre questi aeromobili. Può diventare una efficace risposta alla richiesta di innovazione e ammodernamento del mercato nazionale, e un aiuto prezioso per la Protezione Civile, che diventerebbe il principale utilizzatore di questi mezzi di soccorso a fini civili.

La società RIXItalia, avvalendosi delle esperienze con il gruppo delle università estere, avvenute negli ultimi 5 anni è pronta a costruire un prototipo di DIRIGIBILE POMPIERE in tempi relativamente brevi, purchè ci sia un finanziamento pubblico oppure privato ricorrendo al Crowdfunding.