“Noi teniamo al Pd, e voi?”: Congresso, parla il segretario giovanile Lorenzo Preziosi

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Congresso Pd, la nota di Lorenzo Preziosi, Segretario Provinciale Giovani Democratici e Membro Segreteria Nazionale GD.

Dopo aver ragionato di congresso provinciale per diversi mesi, a fine giugno il buonsenso – questo sconosciuto! – suggeriva a tutti che ci saremmo dovuti preparare a una bella occasione di rilancio del Pd irpino e che, dopo qualche mese di confronto territoriale fatto di circoli e militanti, si sarebbe finalmente concretizzata una festa di democrazia per chi in questo partito ci crede e lotta per le idee che rappresenta.

La convocazione della Commissione congressuale, nella quale rappresento i Giovani Democratici in qualità di Segretario Provinciale, al contrario, ci ha lasciati sgomenti e increduli. Leggere, infatti, della convocazione del congresso il 23 luglio da parte del responsabile nazionale dell’organizzazione, con un regolamento congressuale redatto da non si sa chi, approvato in 15 minuti tramite mail circolare dalla Segreteria regionale, è stato sconcertante. Una forzatura figlia della totale assenza di qualsivoglia luogo e momento di confronto interno con chi questo partito lo manda avanti, a fatica, nelle proprie realtà territoriali. Posso assicurare che per chi come me porta la voce di giovani che si sono caricati oneri e davvero pochi onori nell’ultimo anno e mezzo del Pd irpino, assistere all’ennesima lotta tra uomini di componente che in questa commissione da un lato dicono di volere il bene del partito, dall’altro non fanno altro che cercare di tutelare interessi di parte, è a dir poco scoraggiante. Dovremmo rendere conto ai cittadini irpini cercando di risolvere le loro problematiche ma molti all’interno del partito non sembrano esserne coscienti.

I Giovani Democratici, come sempre animati da passione, idee e tanta responsabilità, continuano ad auspicare un percorso che dia spazio alle proposte e al confronto e sono a disposizione di tutte le donne e gli uomini di buonsenso perché il partito non subisca l’ennesima violenza.