Cocchia, gli strali di Preziosi: “Giunta impaurita dalla magistratura, io lasciato solo”

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Il primo spiraglio di luce in fondo al buio tunnel del caso Enrico Cocchia si è palesato questa mattina quando è arrivato il provvedimento di dissequestro della scuola media a cui erano stati posti i sigilli lo scorso ottobre.

“Non entro nel merito del dispositivo in quanto avvisato di garanzia”: si pronuncia sulla vicenda il titolare al Lavori Pubblici al Comune di Avellino Costantino Preziosi, che in prima persona ci ha sempre messo la faccia senza tirarsi indietro. “La cosa importante è che, dopo tutti i lavori e i sacrifici, è arrivato questo primo passo verso la riapertura dell’Istituto Scolastico – continua il membro dell’esecutivo Foti –  Non volevamo che la Cocchia facesse la fine della Dante Alighieri, per questo ci siamo impegnati con personale e risorse economiche (circa 60mila euro, ndr). Devo constatate comunque l’amarezza per essere stato lasciato solo, anche dal punto di vista politico, dai miei colleghi”.

L’unico supporto all’Assessore è arrivato dal primo cittadino Paolo Foti, dalla vicesindaco Maria Elena Iaverone e dal personale dell’edilizia scolastica: “Mi aspettavo un intervento della Giunta, che non è arrivato probabilmente perché impaurita dalla magistratura. In tanti in questi mesi hanno fatto la campagna elettorale sulla Cocchia”.

Dopo il dissequestro il passo successivo sarà quello di garantire agli 800 alunni il prossimo anno scolastico tra le mura dell’istituto: “Resta comunque una scelta delicata – chiosa Preziosi – noi abbiamo provveduto a realizzare gli interventi di sfondellamento dei solai previsti dalla legge e faremo la stessa cosa per le scuole che vantano la stessa problematica. Al momento tuttavia non posso ancora dire se a settembre la scuola sarà aperta o meno, lo farò dopo essermi seduto ad un tavolo con tecnici e legali”.