Siccità, agricoltura in ginocchio: l’Irpinia si affida alla “Danza della Pioggia”

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Coltivazioni in ginocchio in Irpinia a seguito dell’anomala ondata di caldo che, secondo il bollettino della prefettura, durerà almeno fino a giovedì e che registrerà un aumento di ben 6 gradi delle temperature rispetto alle medie stagionali. A ciò si aggiunge la siccità (precipitazioni in calo del 52%) e la mancanza di acqua, che stanno danneggiando agricoltori e allevatori.

In pericolo particolarmente la produzione di Ravece, dunque il settore olivicolo, ma anche quella di vino, nocciola, tabacco, olio di girasole e orticole di qualità. Il problema è talmente serio che in alcune parti dell’Irpinia ci si affida davvero alle preghiere, sulla scia della cerimoniale “Danza della Pioggia” tanto diffusa tra le tribù africane e dei nativi americani.

I coltivatori della zona di Montoro, infatti, si riuniranno nelle chiese della forania per chiedere l’intercessione dei Santi affinché l’acqua torni al più presto ad irrigare le loro terre. Le preghiere saranno rivolte a San Cipriano martire, protettore della piogge, Santo che viene venerato nella frazione Figlioli, sede dell’ormai distrutto eremo. Un rituale tra sacro e profano atto a fermare l’emergenza, mentre nelle altre regioni d’Italia (come Toscana e Sardegna) viene richiesto lo stato di calamità naturale.