VIDEO/ Avellino Calcio – Stadio, licenza d’uso: fumata bianca in arrivo

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Claudio De Vito – L’accordo sul contenzioso latita ancora ma non pregiudica la concessione della licenza d’uso all’Unione Sportiva Avellino da parte del Comune.

“Siamo obbligati a darla in funzione dell’articolo 68 del Testo Unico Pubblici Spettacoli” fa sapere nel bel mezzo del vertice-fiume l’assessore ai Lavori Pubblici Costantino Preziosi che allo stesso tempo però chiarisce: “La licenza d’uso è legata alla questione economica che però al momento non è archiviata: sappiamo quanto l’Avellino deve pagare, ma non l’importo che noi dobbiamo corrispondere alla società per i lavori effettuati al posto nostro”.

L’Avellino pertanto non corre alcun rischio in sede di iscrizione. Nelle prossime ore infatti arriverà il nero su bianco ,in modo che la licenza d’uso potrà essere allegata agli incartamenti sul Partenio-Lombardi da spedire entro domani alla Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi della Figc. E ciò è quel che interessa nell’immediato al club biancoverde, impegnato in una proiezione temporale certamente più ampia anche sul fronte del contenzioso canoni pregressi-lavori effettuati che, alla luce della sua complessità, non può essere ancorato alla licenza d’uso.

“Daremo il nostro valore ai lavori effettuati dall’Avellino nel 2013”, spiega l’assessore Preziosi. “Nel giro di un mese cercheremo di valutare tutto impegnandoci a non avere scontri secondo la clausola di raffreddamento concordata – aggiunge – in caso di mancato accordo ci faremo causa a vicenda, vedremo se ci faremo la guerra oppure se ognuno riconoscerà le proprie cifre”.

Insomma nessuno scenario è escluso perché la proposta dell’Avellino sul piano di rientro (rateizzazione con acconto) dal debito di 800mila euro non è stata accettata. E inoltre il club di Walter Taccone chiede il riconoscimento di una cifra superiore a quella di 280mila euro stabilita dai tecnici comunali per i lavori autorizzati e di manutenzione straordinaria eseguiti allo stadio. La licenza d’uso è salva ma per la risoluzione del contenzioso il braccio di ferro va avanti.