Ragland un leone, ma questa Sidigas è un’orchestra. Venezia domata

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Dopo l’1-1 in Laguna, la serie tra Sidigas Avellino e Umana Reyer Venezia si sposta al PalaDelMauro dove i biancoverdi tornano nuovamente in vantaggio. Prova monstre di Joe Ragland con 33 punti, ma la Scandone dimostra di essere competitiva con tutti i componenti del proprio organico: in 4 vanno in doppia cifra (Logan, Fesenko, Thomas e appunto il play americano), mentre il folletto Green si ferma a 8 con 5 assist.

L’impianto di Via Zoccolari è completamente sold-out per la sfida: 5mila biancoverdi a fronte di una cinquantina tifosi orogranata. Al completo anche i due coach Sacripanti e De Raffaele, il primo lascia fuori dai 12 i “soliti” Obasohan e Jones, parterre per Hagins e Ortner la decisione del secondo.

Primo quarto 20-22 Primo possesso Venezia e primo fallo per Fesenko, dalla lunetta il dirimpettaio Batista ne mette 1/2. Avellino risponde puntuale con Ragland e Logan, ma c’è Tonut ad infierire dalla distanza. La Sidigas mantiene il +2 grazie al corridoio imbeccato ancora dal play di West Springfield e alla bimane di potenza dell’ucraino. Così come in Gara2 i tiri dalla distanza sono un fattore per la Reyer e in un amen è pari e patta (10-10). Da 3 scalda la mano anche Thomas, lo segue a ruota anche Ragland. Iniziano le rotazioni sulle due panchine: i “giganti” Fesenko e Batista sono fuori, dentro Cusin e Ress. L’ala di Memphis si scopre in serata di grazia. Non basta alla Scandone, Ress e Mcgee chiudono il periodo a +2.

Secondo quarto 23-21 Problemi alla caviglia per Ragland che resta momentaneamente fuori, il suo rientro sul parquet è accompagnato dal boato del pubblico. L’Umana apre con un break di 6-0 chiuso dalla tripla di Green e riaperto da Stone. Sacripanti rimanda in campo Fesenko che lo ripaga con un 3/4 ai liberi. De Raffaele, sull’altra sponda, sostituisce Ejim con Batista. L’uruguaiano tuttavia non riesce ad esorcizzare il totem biancoverde, che continua a fare la voce grossa sia in attacco che a rimbalzo difensivo. La tripla di Ragland manda gli avversari a colloquio dall’ex Verona e Pavia. In uscita è Peric a togliere le castagne dal fuoco ai suoi, dall’altra parte Adonis Thomas trova il suo 9° punto della partita. Il DelMauro si infiamma dopo due blocchi irregolari sanzionati a Fesenko, che si accomoda in panchina. Ragland invita alla calma il Palazzo, Logan trova il vantaggio: si chiude con i 3 di Mcgee e con i liberi di Ragland e Ejim. 43 pari.

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Terzo quarto 73-65 Grandinano triple in apertura seconda frazione. Le firmano Thomas e Ragland, i veneti intervallano le due azioni con il canestro di Tonut. Logan riprende a racimolare punti, Fesenko rimbalzi e la Scandone tocca il massimo vantaggio a +8. Timeout Reyer. Al rientro Cusin difende bene e Ragland trova la doppia cifra (abbondante) di distacco. Astinenza totale dall’anello per Venezia e Logan sale in cattedra per il +15. Il professore ne aggiunge altri 2 in lunetta. Sedute dalla carità anche per Leunen e Zerini: 71-62, alla tripla di Stone. Si chiude con Zerini e ancora con l’ex Toronto.

Ultimo quarto 23-18 Ragland, due volte, battezza l’ultimo parziale. Viggiano dimostra precisione da oltre l’arco, Green si fa ispirare dall’avversario e replica da 3 per poi smazzare assist a Fesenko. Ragland chiude il break di 8-3. De Raffaele è costretto a fermare il cronometro. Il leitmotiv tuttavia rimane inalterato nonostante il parziale di Haynes e Mcgee. Nel finale c’è tempo per aggiornare le statistiche e per sfiorare quota 100 punti. Finale 96-83, ci vediamo tra due giorni per Gara4.