Cadavere nei boschi di Senerchia, ecco come il paracadutista Joe lo ha trovato

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Ieri mattina un cittadino statunitense, Joe Brehun, ha rinvenuto dei resti umani in una zona impervia delle montagne che sovrastano l’oasi del WWF di valle della Caccia a Senerchia. A prima vista i resti umani sembrano essere in avanzato stato di decomposizione e potrebbero essere quelli di Antonio Rocco.

Joe si era recato nella zona impervia per adempiere a una richiesta di sua zia, la quale perse su quelle montagne che sovrastano Senerchia, suo fratello Joseph Brehun il 9 dicembre del 1944. Questa aveva chiesto a Joe, che presta servizio nell’esercito USA ed è stanziato in Germania, di deporre sul luogo dove il fratello perse la vita una sua foto e un ricordo d’infanzia. Joseph insieme ad altri 15 commilitoni morì durante la seconda guerra mondiale a causa di un incidente aereo nel volo di trasferimento da Grottaglie a Napoli.

L’aereo sul quale volava stava riportando a casa lui e altri aviatori statunitensi che avevano completato il ciclo di missioni operative. Probabilmente il pilota del B-24, soprannominato The Buzzer, non vide la cresta della montagna e la colpì precipitando nel dirupo sottostante.

Solo a distanza di mesi fu possibile recuperare le salme degli sventurati aviatori. L’associazione Salerno 1943 pochi mesi fa è riuscita a identificare la zona del crash site grazie alla preziosa collaborazione di Ferdinando Faia e di Fabio Di Vece di Senerchia. Sono stati rinvenuti alcuni frammenti del velivolo e il risultato delle ricerche è stato pubblicato in rete.

A tal proposito il presidente di Salerno 1943, Luigi Fortunato, dichiara: “Proprio grazie alla pubblicazione di questa notizia Joe ha appreso della possibilità di esaudire la richiesta della zia. Sabato pomeriggio ci siamo incontrati con lui e ci ha mostrato con grande commozione la fotografia dello zio e un ciondolo datogli dalla zia. Gli abbiamo spiegato che la zona dell’abbattimento è molto impervia e di difficile accesso. Gli abbiamo fornito alcune indicazioni di massima e i contatti dei nostri amici in zona”.

Non intimorito dalla difficoltà dell’impresa ieri mattina Joe si è incamminato verso il punto dell’abbattimento. Dopo alcune ore, sul ripido versante della montagna, si è imbattuto in resti umani in avanzato stato di decomposizione.

E’ quindi tornato sui suoi passi avvisando le guide dell’oasi WWF che hanno chiamato i Carabinieri della locale stazione prontamente accorsi sul posto. Per nulla sfiancato dalla precedente escursione, Joe, che è un paracadutista dell’esercito americano, ha accompagnato le forze dell’ordine e le guide sul punto del ritrovamento. Adesso le indagini del caso dovranno permettere di appurare se i resti umani sono quelli di Antonio Rocco.