“Sei mamme senza stipendio da mesi”: Caso Infotrading, la denuncia di Primavera Irpinia

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Cartelle pazze, uffici allo sbando, lavoratori di cooperative che hanno gestito per anni un ufficio tributi senza un incarico ufficiale: Primavera Irpinia denuncia, in conferenza stampa, una gestione “scandalosa” da parte degli uffici comunali.

“Partiamo dalle cartelle pazze, clamoroso che il sindaco Paolo Foti si sia rivolto con quei toni ad un esponente della stampa – tuona Sabino Morano – Un errore commesso dall’amministrazione non può ricadere sui cittadini che giustamente chiedono spiegazioni. Ci saremmo aspettati delle scuse da parte del primo cittadino e non quell’atteggiamento volgare”.

L’esponente del centrodestra irpino, con al suo fianco le ex lavoratrici Infotrading utilizzate per anni dal Comune di Avellino, apre poi il dibattito sul caso: “Una prassi ormai consolidata: l’amministrazione comunale proroga per un numero infinito di volte il contratto di lavoro ad una società, fino ad arrivare al punto di comunicarle che il lavoro è finito e, addirittura, che nel frattempo i suoi dipendenti avrebbero lavorato in nero per un anno e mezzo. Ora queste donne si ritrovano senza lavoro e con 15 mensilità ancora non percepite”.

LA VICENDA – Sei impiegate della cooperativa Infotrading Campania, la società che svolge la gestione informatica degli accertamenti dell’Ici per il Comune di Avellino, sono state licenziate senza liquidazione e con 15 mensilità arretrate. Dal 1999 l’ente di Piazza del Popolo per il recupero Ici, il controllo e la gestione informatica dei tributi locali si affida alla suddetta cooperativa, tramite una convenzione scaduta nel 2012 e a cui avrebbe dovuto far seguito una gara d’appalto non ancora espletata. La Infotrading ha così continuato ad affiancare il Comune di Avellino garantendo il servizio, con le sei dipendenti che hanno continuato a svolgere giornalmente il proprio lavoro in uno stanzone ubicato al piano terra della Casa della Cultura Victor Hugo.

Questo fino a marzo 2016, quando le donne sono state definitivamente licenziate con 15 stipendi arretrati, relative tredicesime e indennità varie. Un credito enorme che le ex dipendenti vantano con il titolare della Srl, Giulio Varricchio, che a sua volta vanta dall’amministrazione comunale, credito tutt’ora non riconosciuto.

“Noi di Primavera Irpinia offriamo non solo solidarietà ma anche servizi giuridici – sottolinea Giovanni D’Ercole – Clamoroso che un’amministrazione cosiddetta di sinistra non si preoccupi dei lavoratori”. E sul vaffa… di Foti, D’Ercole incalza: “Chi risponde così ai propri cittadini è indegno di amministrare la città”.

Intanto le donne coinvolte nella vicenda Infotrading sono pronte a dare battaglia nelle sedi legali: “Eravamo a disposizione di tutti anche fuori dall’orario d’ufficio. Il Comune ci ha sfruttato e ora è corresponsabile della vicenda, faremo vertenza contro quest’ultimo, così come abbiamo già fatto contro l’imprenditore Varricchio”.

“La questione ha preso un contorno sociale – chiosa Ettore de Conciliis – Sei mamme si sono ritrovate di punto in bianco senza lavoro, magari è una situazione che non salta all’occhio per i numeri ma per come è stata gestita sì, per la totale assenza dell’amministrazione pubblica. Chiediamo al Comune di Avellino di ripristinare il servizio ad horas, di regolamentare il rapporto con la società di esteriorizzazione del servizio e di tutelare la posizione di sei lavoratrici con alle spalle una professionalità decennale che non percepiscono stipendio da un anno e mezzo”.

di Renato Spiniello.