Il Governo Gentiloni taglia i fondi ai disabili: ricadute anche in Irpinia

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Pasquale Manganiello – “I tagli al Fondo non autosufficienze e a quello per le politiche sociali sono inaccettabili, un atto gravissimo e umilante che colpisce le persone con disabilità e le fasce più deboli della popolazione”. A dirlo è il presidente della Fand (Federazione associazioni nazionali disabili), Franco Bettoni, che si dice “pronto alla mobilitazione” contro un provvedimento ritenuto del “tutto ingiusto e inaspettato”. “E’ un atto politico più che operativo.

Le recenti conquiste delle associazioni delle persone con disabilità sono state annullate”, rincara il direttore responsabile di HandyLex.org, Carlo Giacobini. Che aggiunge: “I soldi in più erano arrivati al termine di presìdi e proteste e dopo un impegno concreto del ministro Poletti. Lo stesso Parlamento lo aveva approvato. Ora in altri tavoli e in altri contesti quella conquista viene azzerata“.

La sforbiciata è prevista dall’intesa tra Stato e Regioni sul contributo degli enti locali all’equilibrio di bilancio. I risparmi imposti alle Amministrazioni regionali, spiega la Fand, andranno a incidere pesantemente sul welfare, visto che si prevede che “per il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica” il Fondo per la non autosufficienza e quello sulle politiche sociali vengano tagliati rispettivamente a quota 450 milioni e 99,7 milioni di euro. Il primo scende quindi al livello cui era stato portato con l’ultima legge di Bilancio, perdendo i 50 milioni aggiuntivi promessi lo scorso novembre dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti ai malati di Sla e sbloccati il 22 febbraio.

Grosse ricadute potrebbero pesare negativamente anche sulla situazione irpina. Molto critico Carmine De Blasio, direttore del Consorzio sociale A/5 con sede ad Atripalda:

“Parlare di sociale e di sanità significa parlare delle drammatiche differenze e disuguaglianze che ancora contraddistinguono il nostro Paese – dichiara – se da un lato si dà un forte segnale con l’approvazione della legge del Dopo di Noi, del Terzo settore e soprattutto della legge sul contrasto alla povertà, non si può lo stesso giorno tagliare del 70 per cento il Fondo nazionale politiche sociali e ridurre il Fondo per i disabili. Le peggiori ricadute si avranno soprattutto nei territori più deboli. Quindi nel Sud. Quindi da noi. Abbiamo già chiesto alle responsabilità di governo nazionale e regionale di fare qualcosa per evitare drammatiche conseguenze.”