De Profundis Scelta Civica: ma perchè D’Agostino rimane?

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Pasquale Manganiello – Negare l’evidenza, in questo caso, risulterebbe complicato anche per gli spiriti politici più audaci e perseveranti: Scelta Civica è andata e per gli ex montiani è arrivata l’ora di voltare pagina ed ammiccare in altri lidi.

A quanto pare ballerebbero in un numero che va dalle 1500 alle 2000 tessere Pd quelle sottoscritte da coloro che orbitavano intorno al deputato Angelo Antonio D’Agostino e che hanno scelto di adagiarsi nel clima disteso che rasserena di questi tempi gli animi meditabondi di Via Tagliamento. Un’ondata di iscrizioni online che ha fatto venire un colpo ai non pochi che sognavano un dolce e tranquillo congresso unitario, nella pace dei sensi e delle poltrone.

Mario Monti è un’entità che sembra appartenere ad un’epoca storica definita tra il 300 ed il 200 A.C., ma in effetti non è trascorsa nemmeno una legislatura da quella fase che tendiamo a seppellire come si fa di un ricordo poco simpatico della nostra adolescenza. Monti è stato il fondatore del Movimento Cinquestelle, altro che Grillo e Casaleggio! Senza di lui i grillini sarebbero stati poca cosa, senza quel Governo che toglieva ai poveri per dare all’Europa, senza quella campagna mediatica che ci fece letteralmente cagar sotto per una parola inglese di sei lettere che comincia per s e che non riusciamo più nemmeno a pronunciare tanto siamo ancora terrorizzati. “Grazie a Monti non siam finiti come la Grecia”, quante volte l’ho sentita, quante volte non ci ho creduto. Giovane di malafede.

Ritornando alla situazione irpina, D’Agostino ha commentato attraverso un comunicato (Guinness World record per il suo addetto stampa) quella che è una vera e propria “scissione” nella base avellinese di Scelta Civica.

“Se decidessi di aderire al Partito Democratico lo farei alla luce del sole, nella massima trasparenza, senza sotterfugi, e non prima di essermi dimesso dalla forza politica nella quale milito” – dichiara D’Agostino.

Onorevole, se lei non è il regista di questa operazione allora Gianluca Festa è un emo.

“Io sono rimasto al mio posto, non solo per una esigenza in me innata di linearità, ma anche perché convinto di poter ancora immaginare un futuro per il mio partito.”

Onorevole, anche in tempi di proporzionale, se Scelta Civica raggiunge il 3% Civati presidente del Consiglio.

“E’ vero, d’altronde, che seguo con molta attenzione l’evoluzione interna al PD e il tendenziale rafforzamento della vocazione liberaldemocratica del partito.”

Onorevole ha colto il punto: Renzi sta alla Sinistra come la Fornero sta ad un esodato. Il Pd è pronto ad abbracciarla.

 

Foto Mandamento Notizie