“Come il vento”: presentato il primo libro di Antonio Iannaccone

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Ad Avellino è emerso un nuovo scrittore, si tratta del dottore di ricerca in Sociologia, Antonio Iannaccone. Si ringrazia Pierpaolo Vaselli per l’intervista realizzata.

Antonio Come Nasce “Come il vento?”

Questo libro è il frutto di una mia ricerca, promossa dall’Università di Verona e intitolata “No Tav e capitale sociale, tra piazza e mouse”. Si tratta, in primis, di un’analisi del concetto di velocità: sia la velocità dello sviluppo e della diffusione di Internet, sia l’alta velocità ferroviaria che caratterizza i treni con un’andatura particolarmente elevata. Nello specifico, ho lavorato con l’intento di indagare le relazioni online (e offline) all’interno dei gruppi No Tav, cercando al contempo di capire se e come tali relazioni vadano a influenzare i meccanismi di questa particolareprotesta, e viceversa.

A chi è diretto?

L’opera è diretta a tante persone: a quegli studiosi che si occupano di microsociologia, cercando di approfondire i meccanismi relazionali nelle comunità, nelle ristrette cerchie sociali, insomma nei piccoli ambienti; a chi si occupa di nuovi media e ICT (information and communicationtechnologies), strumenti ormai centrali nei percorsi comunicativi che intraprendiamo ogni giorno; ovviamente, ai No Tav, affinché maturino ulteriore consapevolezza delle proprie potenzialità, senza scordare però l’esistenza di alcuni limiti che ogni conflitto non dovrebbe mai oltrepassare. Ma Come il vento è anche un libro destinato a tutti coloro che amano parlare di democrazia dal basso, deliberativa, partecipativa, senza comprenderne il vero significato.

Qual è il messaggio che vuoi dare?

Non è certo mia intenzione soffermarmi sulla diatriba Sì/No Tav. Il leitmotiv della protesta in esame non riguarda soltanto i treni e la loro rapidità, piuttosto veicola una necessità e un fine più alti: far capire che il popolo non è sempre costretto a subire le decisioni imposte dalle istituzioni ma – con impegno, passione,intelligenza, costanza (e, si spera, senza azioni illegali) – è in grado di modificare tali decisioni, talvolta arrivando addirittura a sovvertirle. Basti pensare che si parla della nuova linea ferroviaria Torino-Lione da oltre un quarto di secolo, ma la linea non c’è ancora.

Tu parli di velocità, questa velocità ti fa paura? Ti rallenta?

Non ha senso chiedersi se la velocità sia positiva o negativa. Esistono, infatti numerosi esempi nell’uno e nell’altro senso (la grande velocità di Internet contrapposta, per esempio, alla velocità di navigazione che nel 1912 affondò il Titanic). Il mondo, ormai da tempo, ha scelto di andare più veloce, che ci piaccia o meno.Resta da capire fino a che punto ci si potrà spingere in questa direzione prima di poggiare il piede sul freno.