Pasquale Manganiello – Quinta puntata di “Locali Storici”, rubrica domenicale che va alla ricerca dei luoghi di ritrovo più importanti di Irpinia e Sannio, dei locali che sono stati, o sono tuttora, punti di riferimento per varie generazioni di giovani. Quest’oggi andiamo a Montefusco per “rivisitare” il XII Secolo.
Il XIII Secolo a Montefusco è stato un locale amatissimo e gettonatissimo agli inizi degli anni 2000. Ogni weekend giovani da tutta la Campania raggiungevano il centro di Montefusco e, ancora oggi, moltissimi associano il borgo irpino proprio a quel XIII Secolo che diventò in poco tempo un locale di riferimento per l’aggregazione giovanile.
UN PO’ DI STORIA – “Il XIII Secolo è nato nel 1999, eravamo giovani e avevamo voglia di divertirci – spiega Mario Di Napoli, uno dei fondatori del discopub – volevamo creare un locale unico, di tendenza e devo ammettere che ci siamo riusciti. Le feste a tema erano davvero uno spettacolo: la serata egizia, Mission impossible, Natale d’Estate sono stati solo alcuni dei riuscitissimi eventi che hanno caratterizzato quel particolare e gioiosissimo periodo storico. I tempi d’oro sono stati quelli tra il 1999 ed il 2004. Se avete visto il film ‘Il grande Gatsby‘, beh l’atmosfera era magicamente quella.”
“Quando si entrava – continua Mario – era un tripudio di colori ed emozioni, non era solo un locale dove bere e mangiare ma un’attrazione in tutti i sensi: c’erano artisti, ballerini/e, acrobati e giocolieri. Ricordo come solo barman e ragazze che lavoravano ai tavoli fossero più di 10: prima di ogni serata, il parrucchiere personale del Secolo faceva loro la messa in piega. I proprietari dell’epoca, mio fratello Angelo e il suo socio Gaetano, erano dei “visionari”, erano un passo avanti a tutti i locali. Veniva gente da Napoli, Foggia, Salerno, Campobasso oltre che dalle province di Avellino e Benevento. Il giovedì c’era il cabaret: arrivavano a Montefusco, di media, circa 500 persone. Ricordo che per mio fratello erano poche! Ogni sabato entravano nel locale circa 1000 persone in un paese che all’epoca contava 800 abitanti. Un vero delirio, un bel divertimento fatto di spettacoli ed emozioni senza paradisi artificiali. Le macchine parcheggiate, a partire da quelle fuori dal locale, si inoltravano per più di un chilometro.”
Rimembrare i fasti di quel periodo indimenticato ed indimenticabile non può che riportarci indietro di anni: un sogno, più che un’idea, ha costituito la base di quel movimento giovanile irpino e non che, ogni weekend, raggiungeva i 707 metri di Montefusco. Un’onda altissima e profondamente blu che è andata a infrangersi contro la barriera eretta dalla crisi economica e valoriale che si è abbattuta su tutti noi. Ma quelle feste scintillanti, quel senso di libertà e di allegria, rimangono nell’immaginario collettivo di un momento bello, “diverso”, per molti di noi che possono dire, tuttora, “io c’ero”.