Pratola (Udc) ai popolari: “Basta con gli incontri separati”

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Avellino – La lunga onda del post-voto lascia sul bagnasciuga questioni da risolvere e accordi da rivedere. L’Udc storico, quello presieduto in Irpinia da Crescenzo Pratola, archiviato il risultato elettorale, guarda avanti “…auspicando un percorso comune che raccolga il consenso anche dei popolari”. La nascita del nuovo soggetto politico, quindi, dovrà affrontare prove di convivenza perché solo così “…potremo trasmettere agli elettori messaggi di credibilità”. Un’analisi, quella di Pratola, che porta lo scudocrociato verso una riflessione quanto mai evidente. “Bisogna porre la parola fine al tempo degli incontri separati e preparare lo scenario per il futuro. – tuona il presidente provinciale dell’Udc – Il nostro cammino deve essere univoco. Ci troviamo di fronte a qualcosa che potrebbe sgretolare quanto fatto fino ad ora. Diventa complicato, poi, riannodare le fila di un discorso che ci vede contrapposti. E tanto per intenderci: on possiamo esser due gruppi diversi e parlare la stessa lingua”. Delicato, invece, è il discorso delle alleanze. Si ammordibisce la posizione di Francesco Pionati. Se in un primo momento la chiusura al Pd è sembrata categorica, adesso il portavoce nazionale dello scudocrociato potrebbe rivalutare il tutto in caso di reale rinnovamento. “L’Udc – chiarisce Pratola – non contesta il Partito Democratico, ma i suoi rappresentanti, a tutti i livelli. Tutti conosciamo bene il caos dei rifiuti prodotto da Bassolino, la crisi aperta dalla presidente della Provincia, Alberta De Simone, e la gestione amministrativa discutibile di Giuseppe Galasso. Se queste persone usciranno di scena, allora sì, che l’Udc potrebbe riaprire il ragionamento delle alleanze”. Ma tutto sommato il partito di Casini può sorridere nonostante la confusione e il disorientamento iniziale del dopo-Politiche. “Siamo stati premiati in Parlamento – chiosa il presidente provinciale – e la nostra posizione su scala nazionale, nonostante lo schiacciamento di PdL e Pd, non è stata ancora cancellata”. (di Marianna Marrazzo)

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