L’Avellino si adegua al Cesena: prove di ritorno al tridente

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Dal Partenio-Lombardi – Che l’Avellino si adegui al suo avversario in trasferta non è ormai un mistero – il 3-4-1-2 di Ferrara e il 4-4-2 di Carpi indicativi in tal senso – e allora ecco perché si va verso un altro cambio di modulo contro il Cesena.

Andrea Camplone adotta per i bianconeri il 4-3-3 sul percorso tracciato dal suo predecessore Massimo Drago e l’intenzione, a distanza di Domenico Toscano e sul campo da parte del suo vice Michele Napoli, sarebbe proprio quella di mettersi a specchio rispetto all’avversario. Si tratterebbe di un ritorno all’antico, che tanto antico poi non è visto che l’ultimo 4-3-3 sfalsato di Toscano si è visto contro il Frosinone, con forti perplessità destate dall’effettivo utilizzo di un’unica punta.

Sta di fatto che l’Avellino si avvicina alla trasferta romagnola con l’ago della bilancia che pende verso un’impostazione tattica speculare. E’ quanto emerso dall’allenamento di questa mattina agli ordini del fido collaboratore di Toscano, Napoli, che ha dovuto fare a meno ancora di Daniele Verde e Mohamed Soumarè. Out anche Alejandro Damian Gonzalez per un colpo alla spalla, con Boris Radunovic e Fabrizio Paghera regolarmente in gruppo.

Il 4-3-3 schierato durante la partitella a campo ridotto ha visto tra i pali il portiere serbo e davanti a lui il quartetto composto da Isaac Donkor, promosso per via della momentanea indisponibilità di Gonzalez, Berat Djimsiti, Marco Perrotta e Patrick Asmah. In mediana, Fabrizio Paghera playmaker con Angelo D’Angelo e Luca Crecco interni. In avanti, spazio a Benjamin Mokulu con Idrissà Camarà e Soufiane Bidaoui a supporto col piede invertito.

Si attendono conferme in ottica variazione tattica, anche se già a partire da domani Napoli lavorerà in trincea chiudendo le porte del Partenio-Lombardi. All’orizzonte però si profila l’abbandono del 4-4-2, già accantonato nel corso della ripresa contro il Pisa per lasciar posto al 4-3-1-2. A Cesena l’ennesima rivoluzione tattica.