Strasburgo non è più quella di una volta. Sidigas, perchè il bis è possibile

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Dipinta alla vigilia della neonata manifestazione targata Fiba come una delle favorite alla vittoria finale, la Sig Strasburgo non sembra essere più quella della passata stagione, quella che, per intenderci, batteva Trento e conquistava la finale – persa poi contro il Galatasaray – di Eurocup appena sei mesi fa.

Squadra forte quella transalpina, non fraintendete, destinata comunque, insieme alla Scandone e a Tenerife, a passare il turno e andare avanti grazie alla profondità del roster e al nucleo solido di cestisti di cui dispone. Non c’è più Mardy Collins, finito al Kuban, ma a guidare i francesi c’è sempre Henrik Dettman, capo coach della nazionale tedesca dal ’97 fino al 2004 con un bronzo mondiale in bacheca.

Nelle ultime quattro annate i biancorossi sono sempre arrivati a disputare la finale scudetto (senza però mai vincere) e hanno partecipato a due edizioni dell’Eurocup. Quest’anno però la stagione è iniziata sotto una cattiva stella: quattro sconfitte in cinque gare di campionato (l’ultima per 74-82 sul campo del Pau Orthez) e ultimo posto in graduatoria condiviso con Nancy e Toulon. Sig ko anche nel debutto di Champions League: 91-84 in casa dei modesti lituani della Juventus Utena.

Il PalaDelMauro è pronto a prendersi il bis dunque e sarebbe già una mini fuga per la Sidigas Avellino che, grazie alla generosa formula di avanzamento, avrebbe alte chance di accedere alla fase Playoff della kermesse continentale.

L’ultima volta che a Contrada Zoccolari suonarono le note di “Devotion”, colonna sonora della prestigiosa Eurolega, fu il Cibona Zagabria ad inchinarsi per 75 a 79, compagine guarda caso inserita nuovamente nel lotto degli irpini. Allora la vittoria, ispirata dai canestri di Chris Warren e dalle scelte di coach Zare Markovski, non bastò per il passaggio del turno, ma la storia, a volte, si può anche riscrivere.