Basket – E’ la Sidigas delle altalene, Fesenko e Thomas la prova

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Gap: una parola abusata da quando, dopo il match di Supercoppa, coach Sacripanti l’ha utilizzata per spiegare la distanza tra Avellino e Milano. Uno scarto che va dal punto di vista fisico a quello tecnico e che effettivamente rispetto alla fatidica gara di due settimane fa ha ridotto la sua ampia forbice.

Eppure i fantasmi della Supercoppa, a sirena suonata e grazie alle scelte di quel santone di Repesa, si manifestano subito davanti agli occhi del roster biancoverde: in sette minuti e con due triple di fila di Simon, la Sidigas è già sepolta a -10. La risposta è tutta nei 216 centimetri di Kyrylo Fesenko, esempio lampante di quelle “altalene” (altro trademark del buon Pino) che stanno contrassegnando l’avvio stagionale della Beneamata. L’ucraino, 22 punti, 7 rimbalzi e 31 di valutazione finale, insieme a Thomas altro – finora – oggetto misterioso di questa Scandone, sale decisamente.

Il primo spinge, sbuffa, segna e ricuce i due svantaggi in doppia cifra; l’americano (19 punti) martella la retina sfoggiando tutto il suo repertorio. A scendere invece sono Zerini e Randoplh, specialmente quest’ultimo. Il prodotto dell’Università dell’Alabama è passato dai 22 punti siglati contro Torino ai 2 del Mediolanum. Un calo sintomatico di quanto questa squadra sia ancora alla ricerca della quadra.

Chi invece sull’altalena non ci è proprio salito è l’azzurro Marco Cusin, in rodaggio fin dalla prima uscita contro Reggio Emilia e schernito a proprio piacimento al Forum da Macvan. Probabile a questo punto che, contro Pistoia nell’anticipo vespertino della terza giornata, sarà il suo turno di accendersi e illuminare i compagni.

Tornando all’Olimpia la sensazione è che, in corsa, Avellino le abbia racimolato qualche centimetro, ma non troppi. Come a dire – quotando De Gregori – “vicino, e vicino non è ancora abbastanza”. Il lunch match ha confermato i timori di Repesa sul potenziale biancoverde, che per due volte ha rimontato svantaggi in doppia cifra prima di crollare sotto gli ultimi colpi di Gentile e Mclean, nel giorno in cui si rivede il gigante Raduljica e Simon si prende una mezza giornata di riposo.

Cancellare i tempi dispari insomma, questo sarà il mantra di Sacripanti in vista delle prossime uscite, soprattutto il copione del crollo al terzo quarto che va in scena già dalla passata stagione. Ma col tempo, tra una fisiologicamente migliorata omogeneità tra i reparti e la voglia di sorprendere ancora, la strada si traccerà da sé.