Cuore Sidigas al Mediolanum ma non basta, Milano taglia il traguardo al fotofinish

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Sidigas Scandone Avellino

E’ l’antipasto ma anche il piatto forte della seconda giornata di Serie A, Olimpia Milano e Sidigas Avellino si ritrovano sul parquet di Assago per l’atto secondo dopo la sfida di Supercoppa. Due settimane fa vinse Milano che si aggiudicò anche il primo trofeo della stagione. Per il roster di Sacripanti è l’occasione di verificare la crescita dei propri elementi, l’ucraino Fesenko su tutti, apparso poco incisivo in attacco nelle ultime uscite. Dalla parte degli irpini anche la cabala: al Mediolanum, contro l’Armani, lo scorso 31 gennaio la Scandone mise fine alla lunghissima serie di 41 successi di fila in campionato dei padroni di casa.

La Torre e Kalnietis fuori dai dodici di coach Repesa, il pivot serbo Raduljica debutta in campionato. Lupi con il quintetto solito di partenza: Ragland, Randolph, Thomas, Leunen e Cusin. Dragic, in contropiede, saluta il pubblico di casa con il primo canestro della mattinata, lo segue capitan Cinciarini, iscrivendosi al referto. Thomas, piedi a terra, prova a ricucire lo strappo, ma quando l’EA7 doppia la Sidigas sul 16-8, l’ala statunitense è l’unico ad essere andato a punti in maglia biancoverde. Ragland si sblocca solo oltre la metà del primo quarto, in pratica quando le due triple di fila di Simon costringono il saggio Pino a rifugiarsi nel minuto di sospensione. Alla ripresa l’ingresso di Fesenko, ottimo a rimbalzo e dalla carità, regala il primo mini-break Avellino e al 10′ si chiude sul 24-21.

Con Green sul parquet si viaggia sui binari dell’equilibrio nel secondo periodo, l’ex milanese trova addirittura la tripla del sorpasso, Repesa si rifugia nel time-out. Ragland, altro ex Olimpia, risponde a Raduljica e Hickman, mantenendo il +1 dei suoi. Inerzia della gara completamente ribaltata in questa fase: si gioca punto a punto. Cusin, dopo il primo quarto non all’altezza, smuove la retina da 3, Thomas ritorna a fare punti raggiungendo la doppia cifra insieme al pivot di Dnipro, ma non basta. Milano, in volata, chiosa in vantaggio di appena un possesso all’intervallo lungo.

Le ostilità riprendono con l’allungo locale: le scarpette rosse registrano un break di 6-0, portato in dote in un amen da Dragic e Pascolo. La testa, il quintetto di Sacripanti, sembra averla lasciata negli spogliatoi e per questo si becca la strigliata dal proprio coach. Milano torna al suo massimo vantaggio di dieci lunghezze, che di lì a poco diventerà di tredici grazie alla bomba di Cinciarini. Solito terzo quarto da horror per la Scandone, così come era avvenuto sette giorni fa con l’Auxilium, appena quattro i punti segnati in 5′ al Forum. Nella seconda parte è ancora l’ala ex Philadelphia a suonare la carica ai suoi, bene anche Fesenko. Resta però il -11 con Leunen che risponde a Gentile sulla sirena.

Cuore e grinta non mancano ai lupi che credono alla rimonta, ma è durissima: Gentile apre l’ultimo periodo come aveva concluso il precedente e rimpingua il personale tabellino. Di lì l’impresa sembra tangibile, Leunen (3/6 dai 6,75m) lontano dall’arco fa respirare i suoi, l’ossigeno aumenta grazie alle boccate di Ragland e Obasohan, intervallate dal canestro di Hickman, a 90” dalla sirena la Sidigas è a -5. Gli ultimi giri di lancette si giocano sul filo del rasoio, 1/2 dalla lunetta rispettivamente per Obasohan e Mclean, l’americano (16 punti) sovrasta i biancoverdi e lancia il guanto di sfida a Thomas (19) che lo raccoglie mettendo la tripla del -4. Nel finale però è ancora Hickman a congelare il match dai liberi: 2/2 e vittoria Milano.

OLIMPIA MILANO – SIDIGAS AVELLINO 87-81

Score: 24-21; 16-17; 26-16; 21-27

AVELLINO: Fesenko 22, Thomas 19, Ragland 13.

MILANO: Mclean 16, Simon 12, Macvan 12.