Avellino Calcio – Ardemagni: “La mia ragazza è di Perugia, come potrei esultare?”

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Alla fine Matteo Ardemagni giocherà guidando l’attacco dell’Avellino riabilitato dall’intesa con Daniele Verde, anche lui alle prese con qualche problemino fisico in settimana ma regolarmente al suo posto al “Renato Curi”.

Le sfide in biancoverde davvero non finiscono mai per il bomber milanese, che contro la Pro Vercelli ha rotto l’incantesimo del gol mancato nelle precedenti due gare in maniera piuttosto clamorosa. Ardemagni è uno zingaro del gol in doppia cifra a Cittadella, Modena e proprio Perugia la passata stagione (undici i sigilli). Il biancorosso lo ha vestito nell’ultima stagione e mezza, ma ancor prima nell’annata 2006/2007 con una fugace quanto significativa apparizione in Lega Pro.

“Avevo 17 anni, un bambino, e la gente di Perugia mi aiutò tantissimo , come pure gli allenatori Patania, Bendetti e Marco Cari – spiega Ardemagni in un’intervista al Corriere dello Sport – giocai una dozzina di partite ma mi sentivo importante. Ci sono tornato dopo dieci anni ed è stato ancora più bello, perché mi sentivo maturo, pronto a dare un contributo per arrivare a quei playoff purtroppo sfuggiti ma personalmente sento di avere fatto bene, essendo arrivato in doppia cifra, il doppio delle reti realizzate nella precedente stagione giocata da gennaio”.

Difficile se non impossibile pertanto esultare in caso di gol, a maggior ragione se di mezzo c’è il cuore, quello non legato al calcio. “La mia ragazza è di Perugia – sottolinea l’attaccante biancoverde – oltre a inimicarmi i tifosi rischierei di perderla perché tifa ovviamente grifo”. Con buona pace dei circa mille supporters irpini al “Curi” e di quelli che seguiranno la squadra a distanza. “Devono stare tranquilli – dice Ardemagni – ho detto che non esulto ma non ho detto che non segno”.