Todisco: “Giudizio negativo sulla Riforma Boschi. Intercettazioni De Luca-Vignola? Si dimettano”

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Todisco, domenica Festa dell’Unità di Avellino con Gianni Cuperlo e Bianca Berlinguer. Quale il senso dell’iniziativa oggi?

“Tenevamo molto alla presenza contemporanea di Gianni Cuperlo e Bianca Berlinguer. Cuperlo ha interpretato una battaglia di cittadinanza all’interno del Partito Democratico, la battaglia di chi non condivide questa Riforma Costituzionale. Da parte del Premier, personificare il Referendum e successivamente fare marcia indietro ha significato una forte personalizzazione della Riforma, svilendo il suo significato. Questa battaglia consentirà di provare a stare insieme anche dopo il 4 dicembre.

Il valore dell’unità è essenziale, una lezione di stile da parte di una minoranza al segretario del Partito e, ancora prima, al Presidente del Consiglio. Sarà molto interessante, inoltre, ascoltare una voce autorevole del giornalismo italiano che ha alimentato un dibattito pubblico non schiacciato sulle posizioni della maggioranza. Bianca Berlinguer rappresenta un pensiero critico, originale, autonomo.”

Entriamo nel merito del Referendum Costituzionale, qual è il suo giudizio sulla Riforma Boschi?

“Premetto che il congresso verrà a suo tempo e a suo tempo cercheremo di costruire un’alternativa credibile all’impostazione del governo del Partito che ha provato a far vivere Matteo Renzi. La mia valutazione è specifica sulla Riforma. Il mio giudizio è negativo: quando si vanno a toccare 47 articoli della Costituzione, mettendo mano ad una parte corposa relativa all’organizzazione dello Stato senza avere un pensiero che provi a riflettere su come la Costituzione debba vivere nel nostro tempo, pensando che una Riforma possa servire semplicemente a risparmiare dei costi senza citare tutti gli slogan presenti sulla scheda, io non credo che una riforma costituzionale possa essere fatta per obiettivi del genere.

Dal mio punto di vista dovrebbe dare risposte su come sta insieme una società nel consolidamento della democrazia. Non sono uno di quelli che boccia questa Riforma perché crede che l’assetto istituzionale sia immodificabile, la mia idea è che si possa riformare la Costituzione con ideali più alti ed elevati.”

Tiene banco in provincia di Avellino il caso intercettazioni Vignola-De Luca ed il caso Solofra, che idea si è fatto?

“Fermo restando il distinguo tra il lavoro delle autorità giudiziarie e le valutazioni politiche, credo sia giusto che il sindaco e il senatore De Luca, rispetto alle funzioni che ricoprono attualmente anche all’interno del Pd, facciano un passo indietro. E’ una situazione raccapricciante di inopportunità politica, riguarda il senso di come si vivono le Istituzioni. Il comportamento che emerge dalle intercettazioni ci dice che per il bene del Partito che rappresentano debbano fare un passo indietro. Dalle intercettazioni il senso appare piuttosto chiaro, dal punto di vista politico il giudizio è assolutamente negativo.”

Quinto rimpasto dell’era Foti non senza difficoltà. Secondo lei si riuscirà ad arrivare a fine mandato? E come?

“Non credo che la via che si è scelta avrà molta luce davanti a sé. La soluzione preferibile sarebbe stata quella delle dimissioni del sindaco. Come Pd abbiamo necessità di recuperare un rapporto con la città di Avellino. Bisogna recidere il legame con un passato fatto di cattiva Amministrazione e interessi miseri che hanno cercato di sopraffare l’interesse generale. Se non c’era questa intenzione da parte del sindaco, secondo me andava fatto un altro tipo di percorso basato sulla condivisione di obiettivi e di metodi tra le forze di centrosinistra in città, andare in aula ed aprire una fase di collaborazione. Questo è l’abc di come si affronta una crisi di questo tipo, questo itinerario non è stato seguito, è stata intrapresa una strada pasticciata e questa soluzione non farà bene né alla città né al Pd.”
  Pasquale Manganiello