Rifiuti – Un drammatico ed accorato appello: la presidente della Provincia Alberta De Simone lancia una richiesta urgente al Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi e per conoscenza al Commissario Straordinario, Giovanni De Gennaro e al Prefetto di Avellino Ennio Blasco. Una missiva in cui la presidente, dopo un dettagliato excursus sulla vicenda rifiuti irpina, illustra istanze che con il tempo sembrano essere state eluse (Savignano da discarica provinciale a regionale, ndr) a causa delle cosiddette ‘cause di forza maggiore’.
Ma la De Simone non ci sta e nella veste istituzionale mostra pugno fermo e ferrea volontà nella determinazione a rispettare ‘quanto stabilito’. Questa la missiva:
“Gentile Presidente,
il problema dei rifiuti in Campania ha raggiunto dimensioni tanto drammatiche che l’unico modo per affrontarlo risiede nella corresponsabilità di tutti.
La Provincia di Avellino (che ha raggiunto il 35% di raccolta differenziata) scelse il 31.10.2004, sulla base di uno studio elaborato da cinque esperti, la sua discarica provinciale localizzandola nella cava dimessa di contrada Ischia nel Comune di Savignano Irpino.
In tal modo ottemperava puntualmente ad un accordo sottoscritto tra il Governo nazionale rappresentato dal dott. Guido Bertolaso, il Commissario Straordinario Corrado Catenacci ed il Prefetto Costantino Ippolito in data 12 ottobre 2004. L’idoneità di tale sito è stata confermata dalla Commissione Interregionale appositamente istituita con il compito di procedere agli approfondimenti sulle caratteristiche tecniche, geomorfologiche ed ambientali nel sito di Savignano Irpino e ribadita nel Piano Regionale adottato in data 08.10.2007 dal Commissario delegato per l’emergenza rifiuti in Campania.
Precedentemente il sito di Savignano Irpino era stato inserito nella Legge n.87 del 5 luglio 2007 tra le previsioni di discariche da realizzare contestualmente a quella di Serre in provincia di Salerno, Terzigno in provincia di Napoli e S.Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento.
Ne consegue che la ratio della legge prevede il contributo di ogni Provincia, tranne Caserta che aveva già scelto la discarica di Lo Uttaro.
Come vede, On. Presidente,
la Legge contiene la previsione di un impianto per ogni Provincia.
Sono queste le ragioni per cui è inimmaginabile e insostenibile consentire una discarica regionale nel Comune di Savignano Irpino anche perché risulterebbe immediatamente a ridosso di Difesa Grande, discarica regionale che ha accolto un milione e trecentomila tonnellate di rifiuti provenienti da tutta la Campania.
Infine, il Consiglio Provinciale ha approvato in data 21.12.2007 (delibera consiliare n. 250) il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti e lo ha puntualmente inviato al Suo Ufficio con lettera prot. 5849/08 del 14/01/2008 al fine di ottenere, in base all’art. 6 co. 2 della Legge 87/2007, l’autosufficienza provinciale del Ciclo Integrato dei Rifiuti.
Per le ragioni suesposte, i lavori iniziati a Savignano Irpino devono proseguire solo dopo una sapiente opera di mediazione con la popolazione ed il Comune e devono essere contenuti nei limiti previsti fin dal 2004.
Caro Presidente,
la chiarezza e la lealtà nel rapporto tra diverse istituzioni dello Stato e nel rapporto tra lo Stato e i cittadini è condizione indispensabile per ricostruire un clima di fiducia che in Campania appare largamente compromesso dalla pessima abitudine di dire una cosa e farne un’altra.
Perciò mi appello alla Sua sensibilità, alla Sua correttezza, alla Sua trasparenza affinché l’iter oggi messo in campo dal Commissariato di Governo venga opportunamente rivisto e corretto”.