Foti cade sempre in piedi: tutto pronto per il nuovo “rimpastone”

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Pasquale Manganiello – Non si sa come e, a questo punto, non si sa neanche perchè ma Paolo Foti è riuscito a “sfangarla” anche stavolta. Il sindaco di Avellino rimane a galla grazie alla mano tesa di parte dell’opposizione e corre verso la fine della consiliatura con un patto di fine mandato.

Lecito pensare che i 100 giorni messi sul piatto da Dino Preziosi siano pochini per provare a risolvere la quantità enorme di problemi che lo stesso primo cittadino ha dichiaratamente palesato nel suo intervento di ieri.

Si andrà avanti fino al 2018 con un nuovo rimpastone in cui non ci si farà mancare niente.

Dovrebbero essere estranei alle larghe intese Giancarlo Giordano, Nadia Arace, Raffaele Pericolo, Alberto Bilotta e Virgilio Cicalese mentre l’apertura di Dino Preziosi è stata accolta da Palumbo, Spiezia e Battista. A questi ultimi dovrebbero aggiungersi Carmine Montanile ed Enza Ambrosone.

Rimangono quindi al palo gli 8 dissidenti e firmatari del documento, ordine del giorno della seduta di ieri del Consiglio comunale, che avrebbe dovuto comprovare l’assenza numerica di una maggioranza in Consiglio per il sindaco.

Il coup de theatre di Dino Preziosi all’inizio del suo intervento con lo sventolio della mozione di sfiducia firmata da tutti i componenti dell’opposizione ha anticipato, un pò contraddittoriamente, il salvagente offerto alla fascia tricolore targata Pd.

Riparte, quindi, da oggi il toto assessori: se Maria Elena Iaverone e Costantino Preziosi possono dormire sonni tranquilli, diversa è la posizione di tutti gli altri. Preziosi ha accennato all’innesto di un numero che va dai 5 ai 7 nuovi assessori. Considerando che anche Irpinia di Base, presumibilmente, correrà per ottenere una carica, la Giunta potrebbe essere nuovamente rivoluzionata.

Paolo Foti ammette, di fatto, il suo fallimento ed in cambio incassa il prolungamento della sua sindacatura che, come detto, salvo ennesimi colpi di scena, dovrebbe tirare dritta fino alla scadenza naturale.

I dissidenti, dal canto loro, presenteranno una propria mozione di sfiducia.

Sommariamente, due mozioni di sfiducia per sfiduciare un sindaco che non verrà mai sfiduciato.

“Politicamente” un ragionamento che non fa una grinza.

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