Terremoto al Comune di Benevento, arrestati dirigenti e imprenditori

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Secondo gli inquirenti, in cambio di tangenti sarebbero state favorite alcune imprese per l’aggiudicazione delle gare di appalto. E’ questo il punto cardine del terremoto giudiziario che ha investito stamane il Comune di Benevento.

In manette Angelo Mancini, dirigente del Comune di Benevento, chiamato in causa con altre nove persone, da un’indagine dei carabinieri, del Procuratore reggente Giovanni Conzo e del sostituto procuratore Nicoletta Giammarino su alcuni appalti di Palazzo Mosti che rinetrano nel progetto Piu Europa.

Le ipotesi di reato sono quelle di corruzione e turbativa di gara. L’inchiesta è supportata dalle intercettazioni e dalle dichiarazioni rese da Angelo Collarile e Fioravante Carapella. I militari stanno anche eseguendo i sequestri dei beni.

Gli arresti in casa sono stati disposti per Angelo Collarile, Fioravante Carapella, Giuseppe Pancione, Guido Mastantuono, Pellegrino Parrella, Antonio D’Addona, Mario Siciliano e Pietro Ciardiello. Obbligo di firma, infine, per Angelo Pilla.

Nel mirino degli inquirenti sono finiti la realizzazione del Terminal per i bus extraurbani, la riconfigurazione di alcune piazze al rione Libertà e a San Vito, la riqualificazione del ponte di Santa Maria degli Angeli, la costruzione di un ponte “didattico” ciclopedonale Santa Maria degli Angeli e la costruzione del ponte in via Torre della Catena.

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