La denuncia di EITAL: “Animali restituiti ad un contrabbandiere di cuccioli, Giustizia KO”

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Lo scorso mese in un importante operazione della Guardia di Finanza di Avellino, in seguito a segnalazione dell’Ente di denuncia e tutela animalista E.I.T.A.L., alla presenza del deputato della Repubblica Paolo Bernini (M5S) era stato individuato un casolare sito nei boschi campani all’interno del quale erano allevati decine di cani di razza di piccola taglia destinati al commercio. Durante le attività venivano sequestrati, oltre agli animali, anche farmaci scaduti e stranieri (di provenienza estera), materiale veterinario, libretti e passaporti (petpassport). Alla luce delle perquisizioni, emergeva che i passaporti degli animali erano intestati ad un noto contrabbandiere slovacco pluri-condannato per reati di maltrattamento e traffico illegale di cuccioli dall’Est ed emergeva altresì il maltrattamento accertato da parte di ben 3 veterinari seppur non presenti in loco. Insomma, vi erano tutti i presupposti per avviare una inchiesta di un certo livello.

Il Tribunale del Riesame ((del cui dispositivo il contenuto ancora non conosciamo) il cui contenuto del dispositivo ancora non conosciamo), cui legittimamente gli indagati hanno proposto ricorso, ha annullato tutto, cancellando quello che si era presentato come un duro colpo al traffico illecito di animali da compagnia, un fenomeno che in Italia frutta più di 500 milioni di euro l’anno e che vede coinvolti trafficanti stranieri, reggenti in loco che gestiscono i traffici (utilizzando finanche le vendite online) fino alle vendite on line: trappola di migliaia di ingenui cittadini che si ostinano ad acquistare cuccioli di razza piuttosto che svuotare i canili italiani, (potenziando così anche l’affaire dei canili lager) veri e propri lager .

EITAL, che in fondo sembra il solo Ente animalista interessato alla vicenda così come in tante altre (fatto meritevole di approfondimento), affinché tutto non cada nel vuoto, ha subito avanzato nuova istanza al PM di ( emettere) nuovo provvedimento di sequestro. In altri casi il Riesame ha annullato sequestri penali di animali e sempre la Procura ha ricongelato il tutto emettendo nuovo provvedimento di sequestro, permettendo il prosieguo dell’azione penale e relativi accertamenti investigativi.

Non si può continuare a combattere il fenomeno delle zoo mafie, vere e proprie organizzazioni criminali che lucrano sulla vita di milioni di animali, con gli strumenti attuali. EITAL denuncia lo scarso interesse che si denota spesso negli organi giudiziari, le connivenze tra il controllore ed il controllato, l’assenza di norme severe e la disinformazione ovvero l’assenza di interesse degli organi di controllo preposti e scarsa applicazione investigativa. Siamo stufi che attività di sequestro operate dalle Forze dell’Ordine (e sono molte in Italia quelle avviate grazie all’E.I.T.A.L.) decadano a scapito degli animali e dell’applicazione della Legge, fomentando e fortificando (chi) coloro che delinquono sugli animali, poiché rassicurati – per varie cause – dal sentirsi impunibili.

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