Racket con le ore contate: nasce il protocollo Carabinieri – Ance

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Avellino – Un patto antiracket per bloccare l’ondata di criminalità che si sta abbattendo sull’Irpinia. I Carabinieri e l’Associazione nazionale costruttori edili dicono basta al dilagare del racket e stringono un accordo per la controffensiva. Nessuna battaglia ma una vera e propria strategia di prevenzione curata nei minimi dettagli e trasposta in un protocollo siglato questa mattina dal Colonnello Gianmarco Sottili e dal presidente dell’Ance Domenico Piano per rafforzare il servizio di vigilanza sui cantieri e creare uno scambio di informazioni immediato affinchè i militari siano costantemente messi al corrente di potenziali incongruenze rilevate all’interno delle zone lavorative.
Una iniziativa a carattere regionale la cui prima sottoscrizione è avvenuta a Napoli immediatamente seguita dalla nostra provincia a cui si accoderanno nei prossimi giorni i tre capoluoghi restanti.
Non un protocollo facciata ma di sostanza” ha commentato Domenico Piano forte della massima fiducia attribuita alle forze dell’ordine. “Abbiamo stretto questa ‘alleanza’ dopo aver apprezzato quotidianamente l’operato dei militari. Da qui è partito un assiduo scambio di informazioni non solo per una lotta contro questi fenomeni ma anche per combattere il lavoro nero e l’evasione contributiva. Grazie a questo protocollo rafforzeremo i risultati già conseguiti e li svilupperemo in positivo”. In questo contesto l’Ance farà da tramite tra gli imprenditori che aderiranno all’iniziativa ed i carabinieri. Su tutti i cantieri, inoltre, sarà installato il cartello del patto a testimonianza della volontà di combattere questi fenomeni.
“L’Associazione imprenditori – ha spiegato Sottili – ha sempre sposato le nostre iniziative fornendoci l’elenco dei cantieri da controllare. A riprova del fatto che imprenditori e forze dell’ordine sono dalla stessa parte”.
Singolarità del protocollo è la facoltà conferita ai carabinieri di poter intervenire anche in assenza di denuncia qualora ci siano fondati sospetti di irregolarità. Insomma, un patto contro il racket ed un patto per la legalità.

IL PROTOCOLLO
PREAMBOLO

La diffusione del fenomeno estorsivo, che colpisce in maniera significativa anche i cantieri edili, richiede l’adozione di tutte le iniziative a sostegno delle imprese di costruzione, per un rafforzamento della cultura della legalità e per la tutela del libero esercizio delle attività imprenditoriali del settore. Tali iniziative, fondate sulla fattiva, concreta e volontaria collaborazione tra le imprese rappresentate dall’ANCE Avellino ed il Comando Provinciale dell’ Arma dei Carabinieri di Avellino, si prefiggono il fine di rafforzare la reciproca conoscenza istituzionale e personale, nell’intento di facilitare la comunicazione tra le parti, incrementare il senso di sicurezza percepita negli imprenditori e migliorare le attività di divulgazione delle informazioni per la conoscenza delle iniziative e delle norme esistenti in materia di racket, anche in linea con quanto promosso dalla Prefettura di Avellino. In tale ottica, pertanto, le parti, concordano nel ritenere utile l’adozione delle seguenti, ulteriori linee comuni d’azione, che vogliono porsi in funzione di prevenzione avanzata nell’azione di contrasto ai fenomeni di aggressione della criminalità organizzata.

INTESA
SEZIONE I
AZIONI PER MIGLIORARE LA PREVENZIONE DEL FENOMENO ESTORSIVO

1. Le imprese aderenti all’ANCE Avellino, nella persona del titolare, o laddove esistente, del preposto, in prossimità dell’avvio dei lavori di cantierizzazione, curano di presentare personalmente al referente del Comando Provinciale dei Carabinieri, individuato nel Comandante del Reparto Operativo, una scheda informativa, conforme al modello “A”, contenente ogni utile notizia sull’ attività da farsi ed i nominativi nonché i recapiti telefonici dei referenti dei lavori. Le imprese si impegnano altresì, ad apporre sul cartello di cantiere, previsto dall’art. 20 comma 7, del D.P.R. 380/2001 un logo predisposto dall’ ANCE Avellino e conforme al modello in allegato “B”.
2. Il Comando Provinciale Carabinieri, all’avvio del cantiere e fino all’ ultimazione dei lavori, adotta le misure organizzative di pertinenza per assicurare, secondo le contingenze del caso e nell’ ambito degli ordinari servizi di prevenzione sul territorio, ogni utile azione di prossimità e controllo.
3. Nel caso di cantieri di particolare interesse, per la rilevante estensione, la localizzazione e l’impiego finanziario dell’impresa interessata, le procedure di cui al punto “1” sono tenute, previe intese, direttamente da un referente indicato dall’ ANCE Avellino.
4. L’ANCE Avellino, sulla base di proprie valutazioni, promuove opportuni incontri tra i rappresentanti delle imprese associate, operanti in un determinato ed omogeneo ambito territoriale, ed il referente del Comando Provinciale Carabinieri, ogniqualvolta, pur in assenza di denuncia, vengano ritenuti possibili fenomeni di pressione criminale. Analogamente l’ANCE Avellino provvede su richiesta del Comando Provinciale Carabinieri.
5. Nell’ambito della propria struttura, l’ANCE Avellino, assicura continuità alle attività di analisi dell’Osservatorio sul fenomeno del racket, i cui elaborati vengono messi a disposizione anche dal Comando Provinciale Carabinieri.

SEZIONE II
AZIONE PER FAVORIRE L’INFORMAZIONE DEGLI OPERATORI

1. L’ANCE Avellino si impegna a promuovere costanti iniziative di informazione e sensibilizzazione dei propri associati anche attraverso la previsione di incontri degli associati con i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri.
2. L’ANCE Avellino si impegna a intervenire nell’eventuale procedimento penale, nel caso in cui i propri associati siano parte offesa, con la costituzione di parte civile.

SEZIONE III
GESTIONE DEI CONCRETI CASI DI ESTORSIONE

1. Nel caso in cui un’impresa sia soggetto di richieste estorsive o a qualunque altra forma di condizionamento criminale (imposizione di servizi, di manodopera, ecc) si rivolge immediatamente all’ANCE Avellino che la assisterà da subito nel rapporto con l’Arma, anche al fine dell’individuazione dei modi per ridurre l’esposizione diretta.
2. Il Comando Provinciale dei Carabinieri si impegna anche tramite gli organismi antiracket ed usura, a guidare la vittima all’accesso al fondo di solidarietà, monitorandone l’iter della relativa domanda.

NORMA FINALE

La presente intesa è sottoposta a verifica annuale delle Parti

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