Avellino – “La nostra ferma intenzione è quella di continuare a sostenere il sindaco Giuseppe Galasso e l’amministrazione, riteniamo che l’accordo possa essere raggiunto intorno ai punti programmatici di fine legislatura e se questo dovesse essere l’atteggiamento condiviso sarà possibile andare avanti perché abbiamo i numeri per farlo, diversamente ne prenderemo atto e saremo costretti a chiedere le motivazioni per i mutati comportamenti. Penso che si possa trovare un accordo anche sotto l’aspetto organigrammatico, ma occorre capire chi deve essere sostituito e con chi. Se il sindaco ritiene di essere in grado di procedere alla riorganizzazione dell’esecutivo non ci sono opposizioni, ma il tempo stringe e gli argomenti in discussione nel consiglio comunale convocato per la prossima settimana possono valere una consiliatura, pertanto occorre affrontarlo con una maggioranza coesa”. Il capogruppo del partito democratico, Sergio Barbaro, sintetizza così il delicato momento che la politica comunale sta attraversando, in attesa di conoscere le decisione assunte a livello centrale, destinate ad influire anche sui livelli locali.
Dott. Barbaro, il vostro problema è ancora nel rapporto con i lettiani? Pensa che confermeranno la posizione?
Dove andranno e cosa faranno chiedetelo a loro. Per ora ribadiscono l’adesione al Partito democratico, ma prendono le distanze dal gruppo per avere le mani libere e ritengono di poter votare in maniera autonoma ed indipendente. Noi sosteniamo il sindaco e personalmente credo che ci siano le condizioni per terminare la consiliatura, ma sono loro che devono chiarire cosa intendono fare.
L’Udeur rimarrà in maggioranza?
Il momento politico è molto delicato, tra due mesi andremo a votare, dobbiamo capire con quali candidati e quali alleanze: c’è un partito che sta valutando cosa fare e noi rispettiamo la fase che stanno attraversando, ma entro sabato penso che riusciremo a conoscere i nostri alleati futuri e ripartiremo proprio da quel dato. E’ evidente che chiediamo coerenza e chiarezza, perché le alleanze nazionali dovranno rispecchiare quelle regionali, provinciali e comunali.
Ritiene giusta la richiesta di visibilità avanzata dai consiglieri?
La richiesta è legittima, ma la visibilità è la conseguenza del senso di impegno e di coerenza che ognuno intenderà manifestare. Non c’è soltanto l’esecutivo al comune di Avellino, penso al Comitato tecnico scientifico del Piano strategico, che rappresenta un passo fondamentale per la vita sociale, politica ed amministrativa della città, o ai vari enti nei quali c’è spazio per la visibilità di ognuno. Se c’è stata qualche risposta tardiva da parte del sindaco la causa è da ricercare nel momento difficile che stiamo attraversando, dalla emergenza rifiuti alla situazione politica in divenire che cambia di giorno in giorno e rispetto alla quale occorre avere un atteggiamento coerente e compatibile. Il sindaco sta lavorando per trovare la convergenza tra le esigenze dei singoli e gli interessi della collettività, ma nulla deve essere dato per scontato.
Sarebbe grave se il sindaco non avesse più una maggioranza, considerato che fu eletto al primo turno?
La caduta del sindaco sarebbe grave, tenuto presente che la maggioranza in consiglio è bulgara, mentre la minoranza è inesistente. Sono sicuro che il sindaco riuscirà a superare il momento di difficoltà.
La caduta di Prodi ha causato problemi anche ad Avellino?
Intanto non sappiamo se l’Udeur continuerà ad essere in maggioranza, contemporaneamente nel Partito democratico non sono stati ancora definiti i circoli locali ed eletti i quadri di riferimento e la caduta di Prodi, con l’immediato ricorso alle elezioni, ha creato una difficoltà in più soprattutto per il restringimento dei tempi necessari per procedere all’organizzazione del partito. E’ evidente che occorre accelerare quel processo e fino a quando il quadro non sarà stato chiarito nulla deve essere dato per scontato.