Camera di Commercio – 44mila imprese in Irpinia: crisi nel settore moda

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Irpinia: una terra che riserva sorprese, anche dal punto di vista imprenditoriale. Mentre da un lato, infatti, si assiste ad una crisi che per i più pessimisti appare quasi irreversibile, dall’altro si riscontra la tendenza opposta. Secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio ed emersi dalla rilevazione di Movimprese, prosegue la corsa per la creazione di nuove attività imprenditoriali. Ben 879 le imprese iscritte nel secondo bimestre del 2005 che hanno determinato un saldo positivo pari a 361 unità rispetto alle 518 cessazioni che si sono avute nello stesso periodo. Dunque una crescita pari allo 0,82 per cento. Dalla comparazione dei dati con quelli degli anni precedenti emergono luci ed ombre dal momento che è stato raggiunto il secondo miglior risultato in termini di iscrizioni ma anche il più alto valore di cessazioni attenuando così le dimensioni della crescita netta. Se però si analizza globalmente l’intero semestre emerge che nella prima metà del 2005 si è registrato un saldo positivo record: oltre 500 imprese in più a testimonianza della grande vitalità del tessuto imprenditoriale irpino. Una crescita senza dubbio importante per l’economia locale ma il presidente della camera di Commercio, Costantino Capone, non manca di evidenziare come tale sviluppo sia stato determinato in particolare da forme di autoimpiego attraverso le quali le nuove generazioni cercano la propria indipendenza economica anche in considerazione delle difficoltà in cui versa il mondo occupazionale. “Per il nostro apparato riproduttivo – sostiene Capone – è vitale rigenerarsi ed è necessario che le istituzioni indirizzino le loro politiche sull’incentivazione dei processi di integrazione tra piccole e medie imprese”. Nel dettaglio 44.331 sono le imprese registrate in Irpinia fino al 30 giugno di cui il 71 per cento è rappresentato da ditte individuali, il 13 per cento da società di capitale, il 12 per cento da società di persone ed il residuo da altre forme giuridiche. Buone notizie anche sul fronte del mercato all’ingrosso e dall’edilizia che in soli tre mesi hanno registrato un incremento dell’1 per cento. Preoccupanti, invece, i segnali che giungono dal comparto moda che subisce flessioni del 2,3 per cento. Dati che confermano le gravi difficoltà di mercato del settore che da una parte costringono numerosi imprenditori ad uscire di scena e dall’altra scoraggiano la creazione di nuove iniziative produttive.

Anni Iscrizioni Cessazioni Saldi
2000 1338 1316 22
2001 1414 1326 88
2002 1671 1307 364
2003 1412 1113 299
2004 1566 1329 237
2005 1657 1150 507
Serie storica delle iscrizioni, cessazioni e saldi del primo semestre di ogni anno

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