Rapporto 2005 della Cisl:38 opere pubbliche bloccate, 2 le morti bianche

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Avellino – Sono 38 le opere pubbliche bloccate per una stima economica di circa 250 milioni di euro. E’ il rapporto della Filca-Cisl, presentato dal segretario generale Mario Melchionna, dello screening effettuato dal Sindacato di Piazza D’Armi sul settore delle costruzioni in provincia di Avellino. “Quello che ci fa più indignare – dichiara Melchionna – è l’abbandono della cultura pubblica nei termini tanto del rispetto delle regole quanto nel venire a conoscenza che è tale il ritardo accumulato che i finanziamenti sono stati persi, l’opera non è più idonea per nuove normative o si interviene con nuovi progetti senza che vi sia stato un benché minimo controllo precedente di spesa. Se molti lavori sono stati iniziati, cantierati e ancora aspettano il loro completamento si presume a ben veduta che gran parte della cifra stimata dei 250 milioni sia denaro pubblico ormai sprecato o peggio speso male arrecando solo nuovi monumenti all’inefficienza politica e burocratica delle amministrazioni locali”. Per la Filca-Cisl, le responsabilità sono diverse. Molte opere sono interessate da contenziosi – il Borgo Medioevale “Fratte” a Grottaminarda, il piazzale antistante l’Abbazia del Goleto a Sant’Angelo dei Lombardi, il Padiglione Expo di Montoro Inferiore, la realizzazione del campo sportivo di Capriglia, i lavori di urbanizzazione a Lioni – e da rescissioni contrattuali – il raddoppio della “Galleria Pvoncelli” per un importo di 40.000.000 -. Per altre esiste un problema di recuperare ancora altri fondi per il completamento o ancora esistono rielaborazioni progettuali con indizione di nuovi bandi. Ad una attività rallentata nel settore delle opere pubbliche si affianca il dato degli infortuni sul lavoro: dal primo gennaio 2005 ad oggi una vita è stata spezzata nel settore edile ed un’altra nel settore agricolo “…i cantieri spesso sono l’occasione dove è sovente la possibilità di infortunarsi, non di rado in maniera mortale. Si riscontra una inosservanza diffusa delle più elementari norme di sicurezza: i ponteggi non a norma, l’assenza dei caschi e di altre misure protettive, gli atteggiamenti irresponsabili e conniventi ad un sistema solo lucrativo dei direttori dei lavori. Ciò dimostra quanto la cultura della sicurezza sia ben lontana dall’essere assunta come elemento strategico e concorrenziale nel modo di fare ed essere impresa”. La Filca-Cisl, ricorda, che già da tempo ha intrapreso sul terreno, oltre che legislativo anche culturale, una battaglia giocata tutta sulla prevenzione e sull’informazione a partire nei luoghi di lavoro. “È una puntuale campagna informativa, affiancata dalla quotidiana presenza e ascolto della Filca, che tende alla crescita critica delle coscienze dei lavoratori rispetto alla tutela della loro persona e del loro lavoro ma pure come formazione delle maestranze edili in virtù di un lavoro che si voglia come il più alto momento che nobilita la persona e non certo come mortificazione del lavoro o peggio di morte”. Intanto, solo in provincia di Avellino nel 2005 sono state accertate 366 infrazioni per l’illegalità ambientale, 224 persone denunciate e 72 sequestri effettuati – dati ripresi dal rapporto Lega Ambiente. Si aggiungano a questi dati tutta l’illegalità contributiva, previdenziale e sulla sicurezza dei cantieri che trimestralmente gli organi ispettivi e di controllo – Inps, Inail, Ispettorato del Lavoro, l’Asl, le Forze dell’Ordine e le Parti Sociali – svolgono sul territorio: sono state nel semestre gennaio – giugno 1783 le ispezioni effettuate (1368 nel semestre 2004) con la scoperta di 1055 imprese irregolari (716 semestre 2004), con una media del 64,45%, per un’evasione complessiva di 4.464.223euro (17.630.026). Un altro dato che deve far riflettere, a dire del segretario generale della Filca-Cisl Mario Melchionna, è quello relativo agli iscritti alla Cassa Edile: dagli 11.128 operai iscritti nel 1990 si è arrivati nel 2004 ad 8.028 iscrizioni con un calo pari a 3.100 operai corrispondente al 27,85%. Insomma, un libro bianco targato Filca-Cisl che deve far riflettere “…ed è per questo che un più efficace coordinamento e programmazione dell’attività di vigilanza con il coinvolgimento delle Forze dell’Ordine”. In merito, prossimamente vi sarà una convocazione dell’Osservatorio in Prefettura con gli enti appaltanti interessati nelle opere pubbliche bloccate, una trasmissione al Ministero delle Attività Produttive dei dati sulla provincia irpina nonché la massima diffusione a livello provinciale, regionale e nazionale sulle principale testate giornalistiche di inchiesta delle opere che maggiormente presentano ritardi non più giustificabili o tollerabili. “Insomma, una denuncia pubblica e mediatica sarà mirata allo sblocco dei lavori e per rompere una retorica ormai diffusa e stantia su occasioni e condizioni di sviluppo solo aleatorie e inaccettabili”. (Emiliana Bolino)

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