“Io sto bene e sono al sicuro”, il terrore a Bruxelles raccontato da un irpino

0
371

“To all my friends I’m fine and safe in Italy. Thank you for your messages!”

“A tutti i miei amici, io sto bene e al sicuro in Italia. Grazie per i vostri messaggi.”

E’ questo il messaggio che Alessandro Nicotera, ex presidente provinciale del Forum dei Giovani e riferimento dei Gd irpini, ha postato stamane sul suo profilo facebook per rassicurare parenti amici sul suo non coinvolgimento nel terribile attentato di stamane a Bruxelles.

Prima due esplosioni all’aeroporto di Bruxelles Zaventem alle 8 del mattino che hanno ucciso almeno 13 persone e ne ha ferite 35. Un’ora dopo due altre bombe sono esplose in centro, alle fermate di Metro Maelbeek e Schumann, vicino alle istituzioni europee. Secondo i media belgi 10 persone hanno perso la vita. Un assedio che segue di tre giorni dall’arresto di Salah Abdeslam, il principale ricercato per gli attentati di Parigi del 13 novembre.

Alessandro Nicotera
Alessandro Nicotera

Nicotera è spesso in giro per l’Europa per il suo lavoro di Project Manager Gestione di progetti Erasmus Plus ed attivista europeo del No Hate Speech Movement del Consiglio d’Europa.

Recentemente è stato in viaggio a Bruxelles:

“Stamane mi sono arrivati tantissimi messaggi di amici e conoscenti che mi chiedevano se stessi bene e se fossi sano e salvo in Italia. Ho preferito tranquillizzare tutti su Facebook. Sono spesso in giro per l’ Europa, stamane sarei potuto trovarmi lì e la situazione internazionale non può non preoccupare soprattutto chi come me viaggia molto per lavoro. Recentemente sono stato a Bruxelles, la sicurezza è serrata ma si tratta di un aeroporto internazionale a cui possono accedere tutti ed in cui le porte d’ingresso non sono controllate. La sicurezza non sarà mai sufficiente al 100%. Prossimamente devo recarmi a Strasburgo ed il volo avrebbe fatto scalo a Bruxelles. La situazione desta forte preoccupazione”.

Nicotera auspica che si trovi al più presto una soluzione diplomatica:

“Bisogna trovare una strada diversa rispetto a quella percorsa fino ad oggi. Questo attentato è stato sicuramente una risposta rispetto all’arresto di uno degli organizzatori degli attentati di Parigi. Bisogna trovare soluzioni diplomatiche per garantire la sicurezza. Far passare il messaggio che l’intero Islam sia pericoloso non migliorerà l’attuale situazione, l’integralismo non è la soluzione. Faccio parte dell’Organizzazione giovanile europea del Consiglio d’Europa per i diritti umani, le mie attività sono incentrate, appunto, contro il discorso d’odio sui social, contro l’islamofobia. Questa condizione di terrore nuoce a tutti, la diplomazia deve ricominciare a tessere e riannodare i fili”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here