L’Avellino è pronto a mettere lo sgambetto alla corazzata Brescia, ma Guido Carboni invita i suoi uomini alla calma. Il tecnico aretino, nonostante il buon momento – con una squadra reduce da quattro risultati utili consecutivi – vuole restare con i piedi per terra. Si va in casa di una delle principali candidate ad un posto nei play-off. Una squadra costruita per vincere il torneo, ma che ha subìto un momento di flessione. La sfida contro le Rondinelle chiuderà un girone di andata in cui la truppa biancoverde si è trovata sin da subito a ‘rincorrere’, ed aprirà un ciclo di fuoco che vedrà gli irpini contrapposti ad altre squadre importanti come Bologna, Mantova e Lecce. Sessanta giorni per capire quanto questo lupo dovrà soffrire, quanto dovrà sudare per raggiungere la tanto agognata permanenza tra i cadetti. “Questo è un incontro che aprirà un periodo davvero duro, ma che ci permetterà di capire di che pasta siamo fatti. Di comprendere se siamo maturati: l’errore grosso sarebbe quello di pensare di aver risolto tutto e non è possibile. Noi, a differenza degli altri, per raggiungere un risultato importante dobbiamo dare più del massimo. Se non abbiamo l’adrenalina a mille non siamo capaci di fare risultato nemmeno in amichevole. Dobbiamo volare bassi perché andremo ad affrontare un avversario importante che mira alla promozione in A, una squadra molto brava sulle palle inattive. Ragion per cui c’è bisogno di particolare attenzione sui calci piazzati”. Umiltà e concentrazione al Rigamonti: “In trasferta siamo cresciuti tanto, abbiamo disputato partite importanti, ottenendo risultati di prestigio come quello di Pisa. Ho visto una squadra più attenta, cosa che mi auguro accada anche a Brescia. Se restiamo umili e concentrati possiamo fare bene”. Contro la squadra di Cosmi per il primo successo stagionale lontano dal ‘Partenio’. Ad oggi De Angelis e compagni hanno ottenuto soltanto 3 dei 20 punti conquistati – fuori dalla Campania – ma Carboni non vuole sentir parlare di vittoria: “A parole è facile dirlo, giocheremo con un avversario più forte, tecnicamente superiore. I nostri problemi non sono stati risolti, guai a pensare il contrario. Per metterli in difficoltà ci vorrà un pressing asfissiante, evitare di portare palloni alti dentro l’area perché siamo carenti. Se restiamo con i piedi ben piantanti a terra faremo la nostra bella figura. Voglio undici ragazzi determinati e motivati, come lo sono io. Andremo, come del resto facciamo in ogni trasferta, a giocarcela senza alcun timore”. Soddisfatto dell’operazione Cipriani, il trainer toscano spera di ottenere al più presto anche un nuovo tassello per la mediana dove, dopo l’addio di Quadri, la coperta è diventata corta. Abbondanza in avanti ma una rosa ridotta ai minimi termini nella zona nevralgica, questo in sostanza il pensiero dell’allenatore: “Nel reparto offensivo abbiamo qualche scelta in più. Ma in mediana con l’addio di Quadri, ho solo Porcari e Anastasi, gli unici centrocampisti di ruolo, visto che in Lombardia Di Cecco, sarà squalificato. Comunque io sono molto sereno: mi auguro che Conticchio torni per fine febbraio: per noi è un elemento importante. Prima del suo ritorno ci sono sei-sette gare da giocare. All’andata nelle prime nove sfide abbiamo raccolto soltanto 3 punti. Senza remore posso ammettere che questa seconda fase diventa ulteriormente difficile, perché quando le partite diminuiscono e devi vincere per forza la strada si fa dura. Dobbiamo gestire meglio anche le diffide. Il campionato è ancora lungo, dobbiamo decidere tante cose, la rosa è ancora incompleta e va definita in tempi brevi. L’auspicio è che nei giocatori non ci sia angoscia di perdere il posto, ma una sana competizione. Dobbiamo restare aggrappati alle posizioni ‘fuori pericolo’. Se riusciremo in questi due mesi a tenere una classifica che ci consenta di stare a galla abbiamo ottime possibilità di raggiungere il traguardo in anticipo”. Parole di elogio per l’ultimo arrivato Giacomo Cipriani. L’Ariete ex Bologna e Sampdoria è stato accolto con gran piacere dal toscano: “È un giocatore di grande qualità, un lusso per la categoria. Sono soddisfatto perché va a rafforzare un reparto che sta facendo bene. Da diverso tempo non entra in campo a partire dal primo minuto quindi non ha i 90’ nelle gambe, ma io avevo chiesto una punta che mi potesse dare un’alternativa in più quando ci sarà un calo di forma, un intoppo un problema. Sono stato più che accontentato”. Chiarisce le strategie l’allenatore biancoverde: “Io chiedo 18-19 titolari, nei mesi a venire più che gestire il gruppo sarà importante non far scemare il tasso tecnico della squadra. Quando mancheranno degli elementi il nostro tatto tecnico non deve scemare assolutamente. Avremo tanti scontri diretti fuori casa, riuscire a fare punti non sarà semplice. In queste ultime settimane abbiamo recuperato qualche posizione e coinvolto nella mischia qualche altro avversario. Con i fatti dobbiamo continuare a smentire chi ‘ci ha sentenziato’ qualche tempo fa”.
(di Sabino Giannattasio)