“Se il consigliere Festa avesse avuto la premura di illustrare la sua mozione prima, avrei portato tutti questi documenti in Aula”.
Così Marco Cillo, assessore alle politiche sociali e delegato alla trasparenza, affiancato dal vicesindaco Maria Elena Iaverone, rimanda al mittente le accuse di Gianluca Festa in Consiglio Comunale e ricostruisce tutte le procedure di affidamento del centro antiviolenza con alla mano una serie di documenti e determine che hanno portato a ben tre procedure di avviso pubblico.
LA STORIA DEI TRE BANDI – “Le leggi da cui partire sono quella regionale dell’11 febbraio 2011 che stabilisce tra i requisiti un’esperienza quinquennale proprio in materia di centri di accoglienza ed il decreto del 16 gennaio 2015 che porta alla luce altri requisiti (tra gli altri il personale tutto femminile). Il 27 ottobre 2015 con determina dirigenziale viene stabilito di provvedere alla pubblicazione di una manifestazione di interesse. Ho subito sottolineato una incongruenza: nel bando erano richiesti almeno cinque anni di esperienza, nell’allegato disciplinare tre. Il termine per l’invio alla Regione era il 30 ottobre. Ho sollecitato la dirigente del settore politiche sociali ad interfacciarsi con l’ufficio gare per accelerare la pubblicazione altrimenti avremmo perso circa 73 mila euro di fondi. Riusciamo a portare a termine il bando che però viene annullato dalla coordinatrice De Rosa che tira fuori la determina ed indice una nuova gara. Vengono invitate a partecipare tre cooperative, la Domi Group solleva il dubbio che l’apertura delle buste non sia stata fatta pubblicamente, segnalo questo atto illegittimo dal punto di vista formale ma tutto si ritiene sanato dalle cooperative stesse.
Accade però che il segretario generale dell’Ente, che faceva parte della commissione riunitasi il 30 dicembre, non si presenta perché malato. Anche altri due membri risultano assenti e sostituiti da altri senza alcuna determina. A quel punto chiedo di annullare in autotutela quella procedura e di procedere in 15 giorni ad un nuovo bando. Se non avessimo aperto i centri entro il 29 gennaio 2016, avremmo perso definitivamente i fondi. E così chiedo un altro bando d’urgenza che apre a chi abbia requisiti di partecipazione come esperienze specifiche di contrasto alla violenza sulle donne, professionalità specifiche del personale, di cui andavano allegati anche i curriculum. La valutazione la fa chi lavora in Comune da trent’anni, io posso solo controllare”.
DIRIGENTI E COMMISSIONI – “Nessuna pasticceria, quindi, ogni atto è stato concordato col segretario generale Feola che per forza di cose non può seguire tutto. Non ci sono procedure illegittime da imputare a qualcuno. Nell’ ultimo bando è stata valutata la risposta progettuale e la commissione ha valutato un progetto migliore dell’altro. Siami pronti a consegnare tutti gli atti al Procuratore Cantelmo: se qualcuno ha fatto il furbo pagherà. Dopo il Consiglio Comunale ho dormito tranquillo come sempre”.
GARANZIA GIOVANI – “Credo che utilizzare Garanzia Giovani per 70 ragazzi, un tirocinio formativo pagato per 6 mesi in un Ente come il Comune di Avellino, sia una grande opportunità. E’ contestualizzato per figure professionali di alta qualità ed in questo senso abbiamo inviato tantissimi comunicati stampa per legittimarne la trasparenza. Naturalmente non farò io la selezione che sarà affidata all’Agenzia del Lavoro sul Territorio.”
MODUS OPERANDI A CARATTERE EMERGENZIALE – ” Per tanti motivi, come ad esempio i cambi nei ruoli dirigenziali e di coordinamento, sono state attivate certe procedure con la massima velocità e con lo sforzo di tutti. Nella fretta si può fare qualche pasticcio ma non si sono fatte e non si faranno mai pasticcerie. Adesso siamo a regime ed è stato pubblicato il bando sul Punto Unico di Accesso che è inattaccabile su tutti i fronti”.
THE MISSION – “Non ho mai pensato di essere il Re Mida della legalità ma non sono neanche nato ieri. Qualche legge ho imparato a leggerla anche io, se poi si vuole strumentalizzare una mia affermazione decontestualizzandola, ognuno faccia la sua parte. La forzatura sui dirigenti è stata solo ed unicamente sui tempi di elaborazione dei bandi, rivendico il lavoro che ogni giorno gli uffici grazie ai quali da quest’anno siamo riusciti ad interrompere prassi che hanno visto per 15 anni dare in affidamento diretto un servizio sempre alla stessa associazione. Spero che passaggi del genere, volti alla trasparenza, non diano fastidio a nessuno. Sarò al mio posto fin quando non avrò portato a termine il mio compito, poi tornerò a fare l’insegnante”.