Speciale Via Crucis – Sturno, Danilo Savignano: “Nelle vesti di Gesù grandi pressioni e alte responsabilità”

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Carlo Maria Imparato – Risaliva al lontano 1989 la prima edizione della Via Crucis vivente in quel di Sturno che, dopo diverse vicissitudini, è tornata alla luce, negli ultimi tempi, grazie al prezioso contributo dell’Associazione Culturale “Lo Storno” che negli ultimi anni si è impegnata per la ripresa di una delle tradizioni più sentite dalla comunità.

Quest’anno va in scena la 24°edizione organizzata proprio dai membri dell’associazione “Lo Storno”, col patrocinio dell’amministrazione comunale del paese e con il contributo delle associazioni culturali “Il Solco” e “Il Casale”.

Appuntamento fissato per  Domenica 20 Marzo a partire dalle ore 18:30,quando il duro lavoro  svolto da tutti i partecipanti, sotto la super visone di Lilian Maria Di Leo, Michela Cipriano, Michele Grella, Noè Lapio e Ilaria Ricciardi,troverà una giusta e valida ricompensa.

Saranno circa una settantina i figuranti ad essere protagonisti della Via Crucis di Sturno che aprirà il sipario in Piazza Michele Aufiero, nei pressi del monumento dei caduti, dove si assisterà all’ultima cena di Gesù con gli apostoli, mentre, lo spazio adiacente alla piazza, farà da sfondo alla meditazione di Cristo nell’orto degli ulivi.

Seguiranno i processi di Gesù davanti al Sinedrio e al governatore di Roma Ponzio Pilato che si terranno davanti al Tempio della Musica e alla Scuola Elementare “Michele Aufiero” di Sturno.

La strada del calvario attraverserà tutta la zona Fontanatetta del paese fino ad arrivare di nuovo in piazza “Michele Aufiero” dove si osserverà la messa in scena della crocifissione.

E’ Danilo Savignano ad interpretare il ruolo di Gesù che così spiega la sua parte così delicata: “ E’ certamente un ruolo molto difficile da interpretare, anche per me che sono alla mia terza apparizione in questa parte. Fare Gesù significa sostenere tutte le pressioni della sceneggiatura, si devono dettare i tempi della recitazione, bisogna mantenere sempre la calma e dare il giusto sostegno al tutto il gruppo che da anni si impegna in modo esemplare per far rivivere questa importante tradizione che è un appuntamento fisso per tutta la cittadina di Sturno”

Danilo Savignano nei panni di Gesù
Danilo Savignano nei panni di Gesù

Danilo ci rivela le sue sensazioni che ogni anno si rinnovano durante la messa in scena: “E’ difficile controllare le emozioni, sei consapevole di interpretare Gesù solo quando sei sulla scena e ti immedesimi completamente nel personaggio. Proprio in quel momento, provo sentimenti contrastanti; da un lato la commozione e la tenerezza verso il Cristo per aver patito pene e sofferenze profonde, dall’ altro il rifiuto verso l’umanità intera che ha condannato lo stesso Gesù. Ciò che ha sofferto Cristo migliaia di anni fa non è per niente ammissibile, morire in croce per aver diffuso un messaggio di pace e fratellanza è assurdo, tanto quanto a ciò che succede nel mondo di oggi quando, in alcuni stati, prevale ancora la violenza che vince di gran lunga sulla libertà”

Quest’anno la Via Crucis di Sturno si è rinnovata sviluppando nuove scene esclusive: “Ma la più complicata e difficile da rappresentare – continua Danilo – è sicuramente quella nell’orto degli ulivi sviluppata in una location particolarmente suggestiva. Nel Getsemani devo far trapelare diversi sentimenti provati da nostro Signore durante quelle ore così terribili. Da un lato la sua rigidità e apparente durezza nei confronti degli apostoli perché non sono riusciti a vegliare neanche un’ora con lui, dall’altro il suo tormento interiore in cui Cristo quasi dubita della volontà del Padre ma poi è consapevole della sua missione terrena che ha come obiettivo la salvezza dell’umanità. Altro momento particolarmente sentito da me è quello dell’ultima cena dove sono protagonista con un monologo cacofonico, rivolto agli apostoli, in cui bisogna mantenere alta la concentrazione per evitare di sbagliare”

Grazie alla sua lunga militanza all’interno dell’organizzazione della Via Crucis, il “Gesù” di Sturno ci racconta un aneddoto particolarmente goliardico accaduto qualche anno fa: “Siamo soliti rappresentare la scena del processo di Gesù davanti a Pilato nei pressi del palazzo comunale. I giorni antecedenti alla manifestazione si procede a transennare la scena ed una volta è capitato che un anziano, con la sua macchina, una 127 verde, vi rimase dentro e scambiò un centurione romano per un addetto alla vigilanza chiedendogli cosa avrebbe dovuto fare per risolvere il problema. Si possono raccontare tanti altri episodi ancora più simpatici ma questo è quello che vince su tutti”

Danilo, in conclusione, non esita a fare un richiamo alla sua gente per quanto riguarda la partecipazione alle iniziative promosse dalle diverse associazioni presenti sul territorio: “Dopo aver recitato sono in preda ad emozioni del tutto antitetiche. Da un lato c’è il piacere e la grande soddisfazione per aver continuato la tradizione della Via Crucis in città, dall’altro c’è la rabbia per l’ostracismo di una parte della comunità. Oggi, soprattutto i giovani, ci snobbano e non sono per niente presenti alle nostre iniziative, investono i loro sentimenti per qualcosa di futile e che non esiste. Si parla tanto di evoluzione e di progresso ma pare che certe volte si è più ignoranti dell’uomo primitivo”

 

 

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