Sequestrati beni per oltre 3 milioni di euro a ex Primario ospedaliero irpino

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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino hanno eseguito un sequestro conservativo di beni per oltre 3 milioni di euro disposto dalla Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania su richiesta della Procura Regionale e alla contestuale notifica del prescritto invito a dedurre nei confronti dell’ex primario del reparto di nefrologia del presidio ospedaliero di Ariano lrpino (in provincia di Avellino).

“La misura cautelare patrimoniale concessa – scrive in una nota la Guardia di Finanza – costituisce un importante punto di arrivo dell’indagine condotta dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Ariano Irpino su delega della Corte dei conti che ha accertato reiterate illiceità compiute dal sanitario che ricopriva un ruolo di responsabilità presso il nosocomio arianese. Lo stesso, in violazione dell’obbligo di esclusività, stabilito dalla legge per i dirigenti medici, nel suo caso “dirigente di area complessa”, esercitava attività professionale non autorizzata presso un centro clinico di Grottaminarda, fornitore di prestazioni emodialitiche, percependo emolumenti fin dall’anno 1998. Inoltre, è stato ulteriormente accertato come il medesimo sanitario fosse in realtà l’amministratore di fatto del centro, occupandosi, sin dalla sua costituzione della concreta gestione dello stesso e interponendo in sua vece altri soggetti in qualità di rappresentanti legali e soci. Deve essere anche evidenziato che il centro di dialisi è sempre stato a carico del SSR, beneficiando fin dagli anni ’90 di rimborsi versati dall’ ASL nella c.d. forma indiretta, sistema al quale ha fatto seguito quello dell’accreditamento”.

Il danno accertato dalle Fiamme Gialle è stato quantificato in oltre 3 milioni di euro. Il Sostituto Procuratore Generale Dott. Francesco Vitiello, titolare dell’indagine, ha promosso un provvedimento cautelare a garanzia delle ragioni risarcitorie vantate dall’Erario nei confronti del responsabile.

Lo scorso 15 febbraio inoltre il Presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per la Campania ha emesso il decreto n. 2916/15 che ha disposto il sequestro conservativo di beni fino alla concorrenza di 3.049.036,65 euro nei confronti del medico.

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