E’ uno dei prodotti alimentari di punta dell’Italia, di cui l’Irpinia vanta tre prestigiose DOCG, e rappresenta uno dei settori che da sempre traina l’economia nostrana. Il vino raggiunge un nuovo record storico, questa volta in termini di esportazioni.
Nel corso del 2015, infatti, esse hanno raggiunto il valore di 5,4 miliardi, facendo registrare un aumento del 575% rispetto a 30 anni fa quando erano solo di 800 milioni di euro.
Questo si evince dal report della Coldiretti con la Fondazione Symbola “Accadde domani. A 30 anni dal metanolo il vino e il made in Italy verso la qualità”. Trent’anni fa, in seguito alle segnalazioni di alcuni casi di avvelenamento registrati a Milano, si assistette a un clamoroso scandalo nel settore alimentare italiano: il vino al metanolo. Vittime, decine di intossicati, inchieste giudiziarie e l’immagine del “made in Italy” alimentare compromessa fecero il giro del mondo. Ma si trattò di un avvenimento che decretò anche un nuovo inizio per il vino.
A distanza di tempo, il risultato di tutto ciò, infatti, è che oggi nel mondo 1 bottiglia di vino esportata su 5 è prodotta in Italia, nazione che detiene il primato in questo settore.
Il 66% delle bottiglie di vino esportate dall’Italia è DOCG/DOC o IGT.
In termini di fatturato il primo mercato del vino “made in Italy” con il valore record delle esportazioni di 1,3 miliardi di euro è quello degli Stati Uniti, seguito da Germania e Regno Unito. Non mancano però nuovi mercati come la Cina (le esportazioni di vino hanno superato gli 80 milioni di euro nel 2015).
Nel 2015 rispetto all’anno precedente le vendite hanno avuto un incremento in valore di oltre 13% negli Usa, mentre nel Regno Unito l’export cresce dell’11% e la Germania rimane sostanzialmente stabile. In Oriente le esportazioni sono cresciute sia in Giappone sia in Cina rispettivamente del 2% e del 18%.
Non solo vino: lo spumante è stato il prodotto che ha fatto registrare la migliore performance di crescita all’estero con le esportazioni che sfiorano per la prima volta il record storico del miliardo di euro nel 2015. Il risultato è che all’estero si sono stappate più bottiglie di spumante italiano che di champagne francese.