Teatro, al Gesualdo il dramma dell’esodo istriano raccontato da Simone Cristicchi

0
215

Il dramma dell’esodo degli istriani nel secondo dopoguerra in un Musical civile intenso e coinvolgente per non dimenticare quei giorni che cambiarono la vita di oltre 300 mila persone.

Domani, martedì 1 marzo, alle ore 21:00, al Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino arriva Simone Cristicchi con “Magazzino n.18” per la regia di Antonio Calenda, quinto ed ultimo appuntamento con la rassegna di “Teatro Civile” organizzata in sinergia con il Teatro Pubblico Campano, che quest’anno ha fatto registrare 335 abbonamenti e circa 2500 presenze nelle 6 rappresentazioni serali e 4 matinée con le scuole di Avellino e provincia con una media di 800 spettatori.

“La rassegna di “Teatro civile” è uno dei momenti più intensi e coinvolgenti dell’intera programmazione del Teatro “Gesualdo” che anche quest’anno ha assemblato un cartellone di grande qualità con cinque spettacoli dedicati‎ al teatro di narrazione, all’analisi civile, storica e sociale del nostro tempo con i maestri della parola come Travaglio, Ovadia, Sgarbi, Russo e Valgoi – spiega il presidente dell’Istituzione Teatro comunale Luca Cipriano – Con l’intenso spettacolo affidato alla sensibilità di Cristicchi chiudiamo una rassegna che ha fatto registrare il vivo gradimento del pubblico con circa 2500 presenze e l’interesse sempre crescente degli alunni delle scuole di Avellino e provincia che ogni anno vengono intercettati dalla proposta culturale del “Gesualdo””.

“Magazzino n. 18” è una recita che intreccia sensibilità, documentazione storica e poesia, per una due giorni rivolta non solo al pubblico adulto ma anche ai giovani studenti delle scuole della provincia di Avellino che saranno al “Gesualdo” mercoledì 2 marzo alle ore 10:00 per l’ormai consueta matinée.

Una pagina tra le più dolorose della recente storia italiana, affidata alle parole di uno i cantautori più impegnati del panorama nazionale, porteranno il pubblico avellinese nella Trieste del 1947 e a quel Magazzino numero 18, luogo della memoria e punto di non ritorno per un intero popolo in fuga dalla propria terra.

Il testo teatrale, scritto da Simone Cristicchi e da Jan Bernas per la regia di Antonio Calenda e le musiche eseguite dal vivo dalla FVG Mitteleuropa orchestra, diretta dal Maestro Valter Sivillotti, racconta quella pagina dolorosa della storia del nostro Paese, una complessa vicenda del nostro Novecento mai abbastanza conosciuta e se possibile resa ancora più straziante dal fatto che la sua memoria non è stata affidata ad un imponente monumento ma a tante, piccole, umili testimonianze che appartengono alla vita quotidiana.

Al Porto Vecchio di Trieste c’è il Magazzino n. 18. Una sedia, accatastata insieme a molte altre, porta un nome, una sigla, un numero e la scritta “Servizio Esodo”; simile la catalogazione per un armadio e poi materassi, letti e stoviglie, fotografie, giocattoli, altri oggetti, altri numeri. Beni comuni nello scorrere di tante vite interrotte dalla storia e dall’Esodo. Non è difficile immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale e quanta sofferenza intere famiglie impacchettarono le loro cose lasciandosi alle spalle le case, le città, le radici. Davanti a loro difficoltà, paura, insicurezza, e tanta nostalgia come quella che pervade lo spettacolo di Simone Cristicchi.

I biglietti per assistere allo spettacolo “Magazzino 18” sono ancora disponibili presso i botteghini di piazza Castello, aperti dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here