Oscar a Ennio Morricone, il maestro passò anche per l’Irpinia

0
237

Era il 2003 quando il fresco di Oscar maestro Ennio Morricone incrociò la sua strada con l’Irpinia. Il luogo non poteva essere altro che Torella dei Lombardi, paese altirpino che ha dato i natali a Vincenzo Leone, padre di Sergio e pioniere del cinema muto italiano.

Per anni Torella è stata la capitale italiana del genere western, il Premio Sergio Leone, omaggio che il piccolo centro rende al grande regista, sentenzia quel profondo legame con la terra d’origine da parte proprio del grande Sergio. Le scintillanti colt di Clint Eastwood in “Per un pugno di dollari”, i rapidi Winchester di Lee Van Cleef in “Per qualche dollaro in più”, la pistola che Eli Wallach si fabbrica con le sue mani in “Il buono il brutto il cattivo”, la piccola rivoltella che Bob De Niro dimentica su un tavolo in “C’era una volta in America”. Tutte le armi originali utilizzate nei film di Leone sono passate nella mostra del Castello Candriano di Torella dei Lombardi.

Ad oggi l’associazione è ferma ed è fermo anche il festival a causa di mancanze finanziarie, ma l’augurio è che il grande cinema ritorni a splendere in Irpinia e che ricalchi i fasti del passato. L’Oscar al grande compositore può essere l’occasione giusta per risvegliare questo desiderio di cinema assopito con il tempo.

La statuetta è per le musiche di “The Hatefull Eight”, film di Quentin Tarantino con il quale il musicista ha continuato quella collaborazione che era iniziata proprio con Sergio Leone nel 1964 con “Per un pugno di dollari”. I due, in realtà, erano già compagni alle elementari e per questo nella Piazza Sergio Leone del borgo irpino ha sfilato anche lui, insieme ai vari Ringo (Giuliano Gemma), Django (Franco Nero), Bambino (Bud Spencer), Trinità (Terence Hill) e Sartana (Gianni Garko).

Nel 2003 l’edizione più prolifera di celebrità: Dario Argento, Franco Ferrini e – appunto – il maestro Ennio, che rilasciò una lunga intervista a cui seguì il concerto dell’Orchestra “Roma sinfonietta” diretta dal figlio Andrea Morricone, con le musiche tratte dalle colonne sonore dei film di Leone e di altre opere cinematografiche.

Nella classifica dei capolavori di Morricone non possono certo mancare: Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo; C’era Una Volta Il West; Giù La Testa; L’estasi Dell’oro; Chi Mai; Novecento; Nostromo; Cinema Paradiso, Gabriel’s Oboe, Falls, Come In Cielo Così In Terra. A questi si aggiunge l’ultima opera, quella meritevole della seconda statuetta d’oro, dopo cinque nomination non premiate.

twitter-logo-square-150x150 @RenatoSpiniello.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here