Emergenza Tce Solofra Montoro, Legambiente: “Amministrazioni inadeguate ed approssimative”

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emergenza acqua solofra
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“Il bacino del Sarno resta ancora un’area ad elevato rischio di crisi ambientale a causa di una inadeguata, approssimativa e scomposta azione delle amministrazioni pubbliche competenti. Il recente caso Solofra Montoro, inoltre, dimostra come siano pericolosamente alti i rischi sanitari sulla collettività”.

E’ quanto sostiene Legambiente che domani, sabato 20 febbraio, presenterà il dossier “Inquinamento delle acque sotterranee di Solofra e Montoro”. La corretta informazione dei cittadini, la tutela della salute, il risanamento dell’ambiente e la riconversione dell’industria alla green ecomomy saranno al centro dell’incontro promosso dal circolo Legambiente “Soli Offerens” che vedrà la partecipazione dei sindaci, di esponenti del mondo universitario, delle associazioni, di Confindustria e dei sindacati.

La complessa vicenda – ricostruita nel dossier di Legambiente – è anche al centro di un’indagine della Procura di Avellino.

“Il caso Solofra Montoro, a distanza oramai di ben 24 anni dalla prima ufficializzazione per il bacino del Sarno di ‘area ad elevato rischio di crisi ambientale’ da parte del Consiglio dei Ministri, evidenzia ancora una azione inadeguata, approssimativa e scomposta delle Amministrazioni Pubbliche competenti – dichiara Giancarlo Chiavazzo, responsabile scientifico di Legambiente Campania”.

“Ancora una volta, come Legambiente ha sempre sostenuto, quanto sia stretto e univoco il nesso tra tutela ambientale, salute pubblica, sviluppo economico e dinamiche sociali – aggiunge Antonio Giannattasio, presidente del circolo Legambiente “Soli Offerens” di Solofra-. I comportamenti illeciti, perpetrati con lo sversamento di tetracloroetilene, hanno di fatto posto in serio rischio la salute della collettività”. Desta sconcerto nello specifico caso “Solofra Montoro” – denuncia ancora Legambiente – il fatto che nonostante fosse esplicitamente previsto da legge l’obbligo di perseguire un sistematico ed efficace controllo della qualità ambientale e delle acque destinate al consumo umano, le Istituzioni preposte, Enti Locali e ASL, siano risultate “carenti”. Già nel 2011 a Solofra si era registrato un superamento per Tricloroetilene+ Tetracloroetilene con valori a 38,1 a fronte dei 10mg/l.

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