Immigrati, Sessa: “Non avviseremo più i sindaci. Non spetta a Cgil controllare”

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Tiene banco in provincia di Avellino il tema dell’accoglienza dei richiedenti asilo, successivamente a quanto accaduto lo scorso weekend con i sequestri da parte del Nas di Salerno di sette centri per immigrati in Irpinia e dopo le polemiche delle ultime ore scaturite dal provvedimento di trasferimento di circa 30 immigrati nel comune di Tufo.

In una lunga intervista rilasciata ai microfoni dell’emittente locale IrpiniaTv, il Prefetto di Avellino Carlo Sessa ha fatto chiarezza rispetto a quanto accaduto, non lesinando stoccate e ammonimenti verso quanti nelle ultime settimane hanno criticato l’operato dell’ufficio territoriale di Governo di Avellino.

“Ho scritto già ai sindaci irpini – dice Sessa – che in caso di necessità avrei occupato gli immobili disponibili senza ulteriori preavvisi. Così è stato a Paternopoli e a Tufo dove però, in quest’ultimo caso, ci siamo fermati perché il sindaco Donnarumma, senza motivazione, ha minacciato di revocare l’agibilità struttura che doveva accogliere gli immigrati“.

Il Prefetto Sessa continua: “A seguito dell’ultima riunione che si è tenuta a Napoli, presso la locale Prefettura, la Campania dovrà accogliere ancora duemila persone. Ciò significherebbe che per il 2015 arriveranno ad Avellino e provincia ulteriori 300-400 unità”.

Sullo sfondo, resta il disposto del provvedimento della Procura di Avellino che in concomitanza ai sequestri dei setti centri per richiedenti asilo, ha ordinato il trasferimento degli occupanti (circa 300) presso altre strutture. Il tutto entro venerdì 19 febbraio.

“Per quanto riguarda le cooperative sequestrate – spiega Sessa – due di queste hanno già trasferito gli immigrati e chiesto il dissequestro delle strutture. Per una terza, che è una società già in regime commissariale per volere della Prefettura di Roma, è scattata la diffida a sgomberare i centri oggetto dei provvedimenti di sequestro dello scorso sabato. Parliamo di circa 180 unità che venivano ospitati in questi centri. Se ciò non verrà fatto, predisporremo un piano di riparto nelle altre strutture con l’aiuto di privati e di altre coop, nel pieno rispetto dei termini del provvedimento della Procura”.

SUMMIT PER AVELLINO – Sessa ha parlato anche di quello che dovrà essere l’impegno della città capoluogo nell’emergenza profughi. “Nei prossimi giorni – dice Sessa – incontrerò il sindaco di Avellino che da me, preciso, non è mai stato bacchettato. Con lui definiremo un piano di accoglienza limitato al capoluogo e poi organizzeremo un tavolo con i firmatari del protocollo d’intesa per superare ulteriori inconvenienti e definire il programma per le prossime accoglienze”.

LA STOCCATA ALLA CGIL – Infine, Sessa si toglie un sassolino dalla scarpa e in riferimento ad alcune dichiarazioni rese note dal numero uno della Cgil irpina Petruzziello sul tema immigrati e accoglienza replica: “I controlli sono stati effettuati tanto è vero che alcuni gestori sono già stati sanzionati. E’ bene ricordare che i controlli vanno fatti dal personale specializzato e autorizzato, come il Nas o l’Asl, non dalla Cgil. Stiamo provando a gestire la vicenda secondo il protocollo stilato al Tavolo costituito in Prefettura da tempo”.

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