Il registro dell’impresa formativa e le misure dell’INAIL per la sicurezza sul lavoro i temi principali della conferenza tenutasi questa mattina presso il CFS di Avellino sito in Via San Lorenzo ad Atripalda.
All’inizio i saluti di Michele Di Giacomo, presidente del CFS di Avellino, che si è soffermato sui progetti sviluppati in questo tempo dal CFS di Avellino come quello del giugno 2015 sull’esposizione al rumore dell’attività edilizia.
“Altre attività sono in cantiere, in collaborazione con l’INAIL – continua il numero uno del CFS di Avellino – come la formazione di un camper aula in tutta la Regione Campania e un approfondimento sulle vibrazioni meccaniche che sono sottoposti i lavoratori”.
Grazia Memmolo, direttore INAIL del distretto Avellino-Benevento, si è soffermata sui prossimi bandi di smaltimento e bonifica dell’amianto nelle imprese e ha evidenziato come l’INAIL rafforzi la politica di prevenzione e sicurezza sul lavoro.
Dopo i saluti di Antonio Fasulo, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Avellino, l’incontro ha visto l’intervento approfondito ed esauriente di Ernesto Russo della CONTARP INAIL Campania, che ha esposto il nuovo modello OT 24 per la riduzione del premio INAIL e il bando INAIL ISI 2015 per gli incentivi in materia di sicurezza sul lavoro: “Tali bandi diventano opportunità per l’azienda se si leggono nel modo giusto e la cosa migliore in questo caso è puntare l’attenzione sulla sicurezza”.
“Le finalità del bando sono volte a migliorare i livelli di salute e sicurezza sul lavoro; tale miglioramento deve essere documentato e le condizioni preesistenti debbono essere riscontrabili con quanto riportato nella valutazione dei rischi aziendali. Il fattore di rischio deve essere coerente con la lavorazione e riscontrabile nel DVR. Interessanti sono i 7.541.810 di euro stanziati per opere di bonifica dell’amianto”.
“Ci sono dei paletti per poter accedere al bando – continua Russo – come quella di non aver partecipato a quelli precedenti del 2012, 2013, 2014: l’INAIL potrà effettuare la verifica consultando i registri di stato. Se non vengono rispettate queste normative l’azienda può perdere l’intero finanziamento richiesto. Cosa interessante di questo bando è la possibilità di acquistare ancoraggi e nuovi macchinari che devono essere conformi al decreto mentre quelle sostituiti devono essere alienati dall’impresa stessa.”
Russo, infine, si è soffermato, con particolare attenzione, su come bisogna stare attenti all’interno di un’azienda nel valutare le cosiddette priorità tra l’abbassare il rischio e il rinnovare le macchine facendo un confronto finale con l’operato dell’ISI negli anni passati.
Dopo Russo, c’ è stato il discorso di Claudio Tombari di Formedil Nazionale che ha effettuato una lunga trattazione prima sulla registrazione e la validazione della formazione in cantiere, poi sul R.I.F. (registro dell’impresa formativa).
“Attraverso il RIF – esordisce Tombari – è possibile seguire passo dopo passo tutti gli interventi fatti dall’azienda per tutelare, formare e integrare i nuovi lavoratori. Essendo un registro dell’impresa formativa, attraverso il RIF è possibile creare una sorta di confronto con il Piano Triennale Edilizia (Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, INAIL Conferenza delle Regioni). Il RIF è un marchio che ogni azienda può inserire sulla carta intestata , viene gestito dall’Organismo bilaterale di Settore e la sua adesione è volontaria”.
Ma come si aderisce al RIF? E’ lo stesso Tombari a spiegarlo: “Chiunque vorrà collaborare dovrà stipulare un Protocollo di Adesione e Collaborazione con l’Organismo Bilaterale di Settore della rete Formedil – CNCPT operante sul proprio territorio”.
“Tale partnership – continua Tombari – sarà utile sia per l’azienda che dovrà comunicare all’OBT territoriale il percorso formativo dell’operaio, sia all’OBT che che si impegna a registrare tutte le attività dell’azienda”.