Voria, ancora discussioni sulla proprietà dell’Elettrodotto

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“Stazione ferroviaria. L’imbonitore munito di tavolino traballante urla: “Venghino, signori. Venghino… carta che vince, carta che perde…” e, dopo aver reso noto la posizione della carta vincente via con il veloce movimento delle mani a scompigliare l’ordine noto. Sembra la scena del film cult di Steno “Febbre da cavallo” ma la “Mandrakata”, il gioco delle tre carte inscenato che vogliamo raccontare, ha per oggetto però non quello di indovinare dietro quale carta si nasconde la carta vincente ma dietro quale società si nasconde la proprietà di un elettrodotto di alta tensione e dei suoi sostegni. 

Tutto ha inizio in un giorno di cupa pioggerellina in cui professionisti cittadini dai modi severi, forse perché non abituati dato lo splendore ad inzaccherarsi le scarpe di terra, si vedono costretti ad eseguire espropri ormai già dimenticati. In quel giorno gli stessi professionisti procedevano all’asservimento per sorvolo il aereo dei cavi, su porzioni di terreno siti in prossimità del sostegno dell’elettrodotto identificato dal n 52 in agro di Lacedonia. A leggere la cartellonistica apposta sul medesimo sostegno la proprietà dell’elettrodotto non poteva che essere attribuita alla società TERNA presumibilmente la stessa società cui sono demandate dallo Stato Italiano le funzioni di gestione e costruzione della Rete di Trasmissione Nazionale dell’energia elettrica (RTN). Nulla di strano se non fosse per il fatto che:

  1. l’elettrodotto per cui si procedeva all’asservimento/esproprio era stato non solo già realizzato ma costruito con autorizzazione Regionale e non Ministeriale;
  2. i professionisti erano incaricati dell’asservimento/esproprio per conto non della società TERNA, presumibile proprietaria dell’elettrodotto, bensì in nome e per conto della società ALISEA s.r.l.

Tale circostanza veniva opposta in sede di redazione di verbale di presa di possesso delle aree da parte del proprietario del fondo asservito, trattandosi evidentemente non di questione squisitamente formale bensì sostanziale. Allora come si risolve l’empasse?

“Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione”, scatta dunque velocemente la “Mandrakata”. Basta applicare, uno o due giorni dopo, una targhetta autoadesiva con la scritta “ALISEA s.r.l.” a coprire quella con la scritta TERNA come avvenuto per il traliccio 35 in agro di Aquilonia. Et voilà, les Jeux sont faits. Carta che perdeva, con la “Mandrakata”, adesso vince. Peccato che sia il traliccio 52 che il traliccio 25 in agro di Bisaccia, la proprietà debba essere attribuita, in virtù della medesima cartellonistica non oggetto di ritocco, ancora alla società TERNA.

Lì, probabilmente, l’arguto imbonitore con il tavolino e la targhetta autoadesiva che vince deve ancora arrivare. Trattasi evidentemente di altra stazione.

Crediamo in un modo nuovo di governare istituzioni e ambiente.”

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